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Scuola, "insegnanti a lutto" verso lo sciopero generale del 18 aprile. Piangono la "morte della scuola". Ad essere additato è il DDL BuonaScuola di Renzi sulla riforma della scuola pubblica  (IN 10 PUNTI NELLA SCHEDA DI PANORAMA) presentato lo scorso 27 marzo dai Ministri Giannini, Madia e Padoan che ha come titolo "Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti". Dentro il ddl c'è tutto, temi caldi su cui il mondo della scuola, fra operatori, addetti ai lavori e genitori dibattono in questi giorni (il dibattito on line sul quotidiano LA TECNICA DELLA SCUOLA): assunzioni dei precari, scatti di anzianità, valutazione, concorsi per docenti e graduatorie.

Ma la scuola non ci sta e annuncia battaglia, insieme ai sindacati, a cominciare dallo sciopero generale del 18 aprile. Tante sono le iniziative messe in atto dalle singole scuole contro il DDL, come quella dell'Istituto comprensivo 'Francesco Riso' di Isola delle Femmine, in provincia di Palermo, dove gli insegnanti si sono vestiti di nero e così sono entrati in classe (nella foto) per manifestare il 'lutto' verso una riforma che non condividono.

Il Ddl scuola ha superato il giro di audizioni e ora è passato all'esame in Commissione Cultura della Camera, la relatrice Maria Coscia (Pd) ne decanta le doti che però non sono affatto condivise da sindacati, docenti, Dirigenti Scolastici e personale Ata (escluso completamente dal piano di assunzioni). La riforma in atto con questo DDL viene considerata dalla Coscia come il risultato finale dell'arrivo della vera autonomia scolastica ideata nel 1987, che porterà un miglioramento all'offerta formativa. Le opposizioni richiedono lo stralcio della parte inerente le assunzioni dei docenti, per trattare l'argomento a parte, ma la relatrice dice chiaramente che non è possibile. Relativamente alla riduzione del quantitativo di deleghe richieste dalle opposizioni Coscia si dice disponibile: il 21 aprile è in programma la prima votazione, l'obiettivo è la realizzazione di tutto in tempi strettissimi (per la fine di maggio e arrivare al testo finale per la fine di giugno). 

Tanti i punti contestati che non vanno giù agli insegnanti, fra cui: 

–  Organico triennale ballerino secondo la volontà dei dirigenti scolastici (per cui sono previsti aumenti: stanziati 12 milioni di euro)

–  Posti  e classi e contratti da confermare per  docenti di ruolo che perderanno posizioni di graduatoria e posto per continuità 

–  Fine delle graduatorie in genere: interne, di istituto e GaE con  chiamata diretta

– Terze fasce a casa; escluso dalle immissioni il personale Ata che continua a portare il maggior peso di riduzioni di spesa sulle persone e non sui veri sprechi statali

– Costituzione albi territoriali  regionali  e nazionali per tutti i docenti anche di ruolo

– Fine delle domande di  traferimento  e passaggi di ruolo volontari

– Mobilità coatta per i perdenti posto inseriti in albi regionali come precari per chiamata diretta secondo curriculum  che aggrada il singolo dirigente scolastico

– Per i precari delle GaE  e delle 2e fasce chiamata diretta dalle Graduatorie di istituto attuali che rimarranno in vigore fino al 2017 poi dagli albi territoriali e nazionali

– Aumento indiretto orario lavoro con 50 ore obbligatorie di formazione e supplenze fino a dieci giorni a copertura del personale di istituto di ruolo  su assenze personale interno fino a dieci giorni ( reso obbligatorio)

– Il  POF  diventa PFT  piano triennale e territoriale  e lo decide il dirigente scolastico che:
* valuta il merito con incarichi di sua decisione
* decide  la didattica svolta dai docenti  e può  licenziare,
* può usare ispettori gov 
* può  scegliere tre collaboratori per sé 
* può  usare fondi in autonomia e dare incarichi aggiuntivi anche a docenti esterni  e di altre scuole 
* può  nominare docenti  di ruolo su organico triennale e supplenze da coprire fino a 10 gg anche per altri titoli di studio non più secondo abilitazione, ma solo per titolo di studio.

– Il Fis  non  esiterebbe più

– Fine degli organi collegiali 

– Fine dell'autonomia della scuola statale pubblica

– I ruoli quest'anno copriranno solo i pensionamenti 

– Non esiste copertura finanziaria per altri anni (i precari storici che non passano di ruolo ad agosto vanno a casa, GaE tolte e  niente supplenze annuali art. 12: chi ha svolto supporto oltre 36 mesi non  può  essere più  assunto)


I sindacati con gli insegnanti (ecco la lettera aperta di un'insegnante della scuola pubblica di Palermo)  viaggiano uniti verso la manifestazione sciopero generale del 18 Aprile e chiedono a gran voce un decreto di urgenza unicamente per insegnanti nel ruolo precari GAE e abilitati tutti su cattedre vacanti e disponibili nei termini della sentenza della CGE.