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Posto agli arresti domiciliari un imprenditore di 40 anni palermitano, proprietario di numerose agenzie del settore "compro oro" di Palermo. L'uomo è accusato di estorsione che, secondo quanto è stato accertato dagli agenti del Nucleo di Polizia Tributaria, avrebbe costretto alcuni dipendenti a restituire parte della lororetribuzione. Approfittando della crisi e della carenza di posti di lavoro, l'imprenditore minacciava i dipendenti di licenziamento per ottenere indietro il denaro, che si faceva consegnare in contanti e costringeva gli stessi ad accettare condizioni lavorative contrarie alle leggi ed ai contratti collettivi.

L'indagine è partita da alcuni controlli fiscali mirati a verificare l'osservanza delle disposizioni relative al commercio dell'oro, ma si sono poi concentrate su alcuni file, prospetti riepilogativi delle somme restituite dai dipendenti. Le somme date indietro arrivavano anche al 50% di quanto indicato in busta paga ed in alcuni casi veniva anche pretesa la restituzione di tredicesima e/o quattordicesima. Le indagini hanno anche accertato che l'imprenditore acquistava oggetti di dubbia provenienza, rendendone difficile l'identificazione tramite la fusione dei metalli in lastre d'oro.