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Tre weekend (20/21 agosto, 27/28 agosto, 3/4 settembre) sulla formula delle Vie dei tesori, trentasette borghi, di cui 16 nel palermitano, 400 tra siti, passeggiate ed esperienze all’aria aperta, 500 giovani coinvolti nell’accoglienza e nella narrazione di piccoli borghi siciliani poco conosciuti.

Sono alcuni numeri della seconda edizione della manifestazione ‘Borghi dei tesori fest‘, una rassegna smart e digitale promossa dalla Fondazione ‘Le vie dei tesori’ in collaborazione con i Comuni siciliani e sostenuta da IGT, Poste italiane e Fondazione Sicilia.

Sul sito online si trovano i coupon per effettuare le visite e le schede dei borghi e dei siti da raggiungere. Un lungo elenco di Borghi, a partire dalla prossima settimana, potranno essere raggiunti con dei bus in partenza da Palermo grazie ad un partenariato con Auto service.

Tra questi luoghi anche 5 new Entry: Montevago (Agrigento), Alcara Li Fusi (Messina), Chiusa Sclafani e Piana degli Albanesi (Palermo), Calatafimi Segesta (Trapani).

L’elenco è folto e inizia dall’Agrigentino con Bivona, Burgio, Caltabellotta, l’esordiente Montevago, Naro, Sambuca, Sant’Angelo Muxaro e Santo Stefano Quisquina; nel Nisseno, Sutera e Vallelunga Pratameno; nel Catanese, Licodia Eubea e Piedimonte Etneo; nell’Ennese, Centuripe. Nel Messinese, oltre ad Alcara Li Fusi, Frazzanò, Graniti, Mirto, San Piero Patti e Savoca. Folto il drappello del Palermitano, con Baucina, Blufi, Caccamo, Castronovo, la novità Chiusa Sclafani, Contessa Entellina, Gangi, Geraci Siculo, Giuliana, Isnello, Petralia Soprana, Piana degli Albanesi, poi Pollina, Prizzi, San Mauro Castelverde, Vicari. Chiudono Siracusa, con Portopalo di Capo Passero e Trapani dove debutta Calatafimi Segesta.

A presentare la manifestazione, la presidente e fondatrice della Fondazione ‘Le vie dei tesori,’ Laura Anello. “La manifestazione – ha detto il sindaco di Palermo Roberto Lagalla – è la proiezione di una intelligente manifestazione che ha avuto l’epicentro nelle città e nei centri urbani e che oggi decentra e polarizza l’attenzione verso i borghi siciliani e il loro importante ruolo storico. È una occasione anche per interrogarsi sui nuovi ruoli dei borghi. Tra questi vi è quello legato alla rivoluzione informatica. Nell’era dello smart working, infatti, si possono immaginare questi borghi come comunità intelligenti che rivitalizzano un territorio e seminano la nuova cultura che non è solo quella agricola ma anche del digitale”.

“Le vie dei Tesori – ha proseguito Anello – ha messo a disposizione il proprio background e l’esperienza organizzativa, l’efficienza di una rete consolidata”. Ai borghi dei tesori, infine, è legato il progetto ‘Ho scelto il Sud’ promosso sempre dalla Fondazione Le vie dei tesori. Infine, in coda al festival, cinque tra questi borghi siciliani saranno protagonisti di uno spettacolo del Teatro Biondo dal titolo ‘In nome della madre’ con Galatea Ranzi”.