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IL DIALOGO TRA L’ARTISTA TRANSREALISTA GUADAGNUOLO

E IL NATURALISTA EVOLUZIONISTA DARWIN

 

UN’OPERA SCULTOREA PER RIFLETTERE

Spazio-tempo della paleontologia umana: dall’Homo all’Humanitas

 

di Calogero Rotondo

A dieci anni dal bicentenario della nascita di Charles Darwin (1809-1882) la sua teoria sull’evoluzione delle specie ancora oggi continua ad influenzare tutto il pensiero scientifico e filosofico, a suscitare attenzioni in molti ambiti disciplinari e nel mondo degli artisti. Questo celebre esploratore di Shrewsbury dopo i suoi primi studi sulla geologia e i successivi risultati nel campo della biologia, ottenuti dopo il suo viaggio di ricerche scientifiche intorno al mondo nel 1830 sul brigantino Beagle, nel novembre 1859 pubblicò la teoria sull’evoluzione nella sua opera “On Origin of Species by Means of Natural Selection” (Sull’origine delle specie per opera della selezione naturale).

 

L’artista transrealista Francesco Guadagnuolo con la sua nuova opera scultorea “Spazio-tempo della paleontologia umana: dall’Homo all’Humanitas” per la salvaguardia della natura e dell’uomo innesca, sull’evoluzionismo di Darwin, una riflessione che lega la trasformazione dell’uomo nel tempo. Infatti, secondo il maestro di Caltanissetta “il tema vuole indicare la strada temporale e gli esiti ottenuti dalla paleontologia umana, dall’ominizzazione all’homo sapiens”.

Un altro nisseno, il medico, antropologo ed esploratore, Pasquale Mariano Benza, contemporaneo di Darwin, con i suoi studi e note geologiche sulle montagne celesti del Neelgherry in India, contribuì e partecipò alla riflessione sulla teoria dell’evoluzionista inglese e gettò le basi per una evoluzione geologica che sottostà a quella biologica di Darwin.  

 

Nell’opera di Guadagnuolo, pittore e scultore stimato dalla critica e operante tra Roma, Parigi e New York, sono installati due teschi contrapposti per i quali la variabile “tempo” si riverbera nella rispettiva  conformazione: quello nero, osserva, dal basso verso l’alto, il cranio dell’uomo di oggi ossia l’evoluzione e lo sviluppo dell’uomo attraverso il tempo; quello verde, rivolto verso l’osservatore, guarda il genere umano alla ricerca della propria identità ed essenza nell’universo.

 

Gli organismi viventi sono in equilibrio col loro ambiente, siccome l’ambiente cambia, debbono cambiare anch’essi, altrimenti sono condannati a scomparire.”; questa è la formulazione dell’evoluzione di Darwin, enunciata nelle conclusioni della sua opera “L’origine della specie” e conosciuta come teoria dell’evoluzione per selezione naturale. Questa teoria, in cui l’uomo con il tempo diventa sapiens sapiens, in questa scultura trova la giusta rappresentazione attraverso i principi della trasformazione naturale dell’uomo tra passato e presente fusi in un unico tempo e secondo una concezione artistica della nuova realtà visionaria del Transrealismo. Infatti, Guadagnuolo, come in altre sue opere, in questa nuova opera legando passato e presente crea <un nuovo transreale connubio artistico> che, attraverso lo Spazio-tempo della disciplina che studia i resti fossili dell’uomo e dei tipi umani ormai estinti, trasfigura in due teschi originati nel tempo dall’evoluzione che l’uomo in millenni di storia ha avuto con la sua ininterrotta trasformazione <dall’Homo all’Humanitas>.

 

Pertanto, il tempo in questa opera scultorea assume molto rilevanza; la scultura se all’osservatore da una parte offre l’iconografia di due teschi diversi e trasformati nel tempo dall’altra trasferisce il pensiero darwiniano che “gli organismi viventi con il cambiamento dell’ambiente devono cambiare anch’essi” pena la scomparsa; così con l’ambiente che cambia e il trascorrere del tempo come per le specie animali e vegetali anche per l’uomo tutto è in evoluzione e trasformazione. Ed è con questa immagine di incessante cambiamento nel tempo e del tempo trascorso che Guadagnuolo ci regala un modello eccezionale di arte transrealista in cui il “valore” del tempo viene annodato in un tutt’uno, in un “unico tempo”; infatti, in una nota introduttiva dell’opera, si legge: <… questo ci porta alla traccia Transrealista dell’opera scultorea fondendo tempi lontani e tempi presenti in un unico tempo ovviamente aperto a un tempo futuro per significare che le specie viventi si modificano proprio grazie al tempo.>.

 

Se l’evoluzionismo di Darwin ha cambiato il pensiero, la filosofia, la morale dell’uomo e le scienze sociali nonché il mondo naturale, Guadagnuolo osserva: “sta a noi salvaguardare l’ambiente: la fauna e la flora poiché attraverso la natura salvaguarderemo noi stessi”. D’altra parte se non si facesse così si potrebbe involvere dallo stato di Homo sapiens sapiens a quello di Homo stupidus stupidus – come scrive Andreoli nel suo ultimo saggio – a causa della distruttività e della caduta dei principi e dell’assenza di misura. È così che l’artista Guadagnuolo con la sua opera transrealista, per stimolare una riflessione sull’animo umano, si pone in dialogo con Darwin sulla continua trasformazione dei reperti paleontologici umani ad oggi. L’impegno artistico di Guadagnuolo, divulgatore come il filosofo francese e pensatore cattolico Maritain delle responsabilità sociali, confidando in un nuovo umanesimo, con semplicità di tratto, propone, ispirato dalla sapienza classica, suggerimenti per un ambiente da salvaguardare con una missione umanizzatrice.

 

La riflessione che emerge dall’opera scultorea è un messaggio di salvaguardia dell’ambiente per la sopravvivenza dell’uomo. Il maestro siciliano ancora una volta con i mezzi della sua ricerca artistica transrealista è riuscito, trascendendo dalla realtà, ad analizzare l’essere, la vita e gli aspetti scientifici legati al “darwinismo”. Guadaguolo da sempre artista testimone del nostro tempo e attento all’uomo e alla sua “humanitas” con la sua espressione artistica e comunicazione mass-mediale invita l’uomo a riflettere sul futuro dell’ambiente, pena la sua regressione, e a riscoprire, attraverso la sapienza e la ragione, l’essenza della propria umanità del modo di essere nell’essere per evitare che gli impulsi possano portare al declino della civiltà e dell’umanità.  

 

Questa opera scultorea non è solo arte per l’arte ma nel secolo presente è arte che stimola la volontà di un rinnovato impegno dell’uomo verso l’uomo per la protezione sua e del suo habitat ambientale; Guadagnuolo, con l’improrogabilità del contenuto espressivo della sua arte, offre tematiche su cui riflettere e meditare, auspicando di sensibilizzare azioni a difesa della natura poiché come sostiene <attraverso la natura salvaguarderemo noi stessi.>.

 

L’arte di Guadagnuolo è, tra l’altro, coscienza rivoluzionaria volta a rinnovare la consapevolezza dell’uomo e della società attraverso la scienza, la sapienza e la coscienza; per queste motivazioni l’appello alla salvaguardia della natura per Lui non deve essere l’Utopia di un accadimento ma un paradigma di intervento e di azioni reali e quotidiane per affrontare a tutela dell’uomo e di altre specie, nel presente e nel futuro, l’imbarbarimento contro l’ambiente e la natura, per evitare la scomparsa della biodiversità a livello mondiale. La difesa della biodiversità è importante perché la sua variabilità è una caratteristica fondamentale dell’ambiente poiché attraverso di essa si regolamentano le funzioni e gli equilibri di tutti gli ecosistemi necessari per evitare il rischio che molte specie animali e vegetali possano estinguersi.

 

Concludendo, possiamo dire che l’arte di Guadagnuolo anche con questa sua nuova opera transrealista, che, nel binomio di spazio e tempo, richiama la paleontologia umana e l’evoluzione dell’uomo, mostra il suo autorevole e sublime impegno artistico nella configurazione di un’arte a servizio della salvaguardia dell’ambiente e della natura perché ogni reato contro l’ambiente è contro l’umanità e la natura; insomma il maestro siciliano Guadagnuolo nella sua consapevolezza e missione artistica ha voluto offrire una lectio di humanitas, ha voluto veicolare con segni visivi della sua scultura alcuni suoi pensieri in materia di tutela della biodiversità nel convincimento che il suo è un <buon> motivo e una <nobile> causa per ogni impegno diretto di azioni dell’uomo e, in particolare, di strategie di intervento per la tutela ambientale, la difesa della biodiversità e della sua variabilità.  

                                                                                                                                         – Calogero Rotondo –