Conoscere la Sicilia

Lo Sperone di Palermo, dove appendevano i corpi dei giustiziati

Continuiamo il viaggio alla scoperta della Sicilia, che ci porta di nuovo a Palermo. Sapete perché lo Sperone di Palermo si chiama così.  Forse non tutti lo sanno, ma questo nome deriva da un’usanza decisamente macabra: fino al 1783, qui si impiccavano i malfattori.

Perché lo Sperone di Palermo si chiama così

L’antica usanza dello “Sperone” risale al Settecento. I corpi squartati di coloro che venivano giustiziati venivano appesi su una piramide di pietra, che si trovava proprio in questa zona. Lo spettacolo macabro doveva servire da monito, affinché non delinquesse.

La costruzione piramidale fu abbattuta tra il 1786 e 1787, per volere del vicerè principe di Caramanico. La decisione di abbatterla derivò dal fatto che turbava le dame aristocratiche palermitane che percorrevano la strada per recarsi in villeggiatura a Bagheria. Gli uncini, chiamati speroni, diedero il nome alla località.

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Lo Sperone, nato come borgata marinara, fino al secondo dopoguerra fu frequentato come area balneare, con stabilimenti dei primi nel Novecento. Era, fra l’altro, servito da un’antica linea tramviaria. A partire dagli anni Sessanta, e ancora più negli anni Settanta e Ottanta, fu oggetto di un’intensa attività edilizia.

Redazione