Sei su Telegram? Ti piacciono le nostre notizie? Segui il canale di SiciliaFan! Iscriviti, cliccando qui!
UNISCITI
Cattura“Quannu Berta filava (1)…
E si… la famosa Berta filava anche in Sicilia : filava la lana , filava il cotone……
Fino alla seconda guerra mondiale e al relativo dopoguerra   i filati pronti  di lana e di cotone erano quasi un lusso, e le nonne, ma anche le meno anziane, spesso autoproducevano il filato per gli indumenti caldi della famiglia. 
Nel periodo di guerra, poi, si era istaurato l‘uso di scùsiri i (2)  vecchi indumenti in maglia ormai inservibili (sciarpuna (3), sueri(4)) e filarne il filo unendolo ad un altro filo di lana o cotone grezzo per ingrossarlo e renderlo più spesso e farne dei nuovi indumenti preziosi in quel periodo di carestia.
L’attrezzo con cui si filava era il fuso, un tempo molto comune: ne parlano addirittura le fiabe (La bella addormentata nel bosco si era punta proprio con un fuso…).
Il fuso era un oggetto di cui ho un ricordo visivo molto vago. Eppure nella mia primissima infanzia l’ho visto di continuo nelle mani delle nonne che passavano la vita sedute davanti alla porta di casa intente appunto a filare  e poi a fare la calza. Era un bastoncino con al centro un rotondo di legno e, ad un’estremità , una specie di uncino. Vi si agganciava il materiale da filare, lo si faceva girare per ottenere un filo sottile e compatto che poi veniva avvolto sullo stesso fuso e , quando diventava  tanto , veniva arrotolato in grossi gomitoli.
 Le signore che filavano spesso mettevano un panno bianco nni la fasda(5) con una duplice funzione: proteggerelu fadali(6) dai pelucchi di lana e cotone e proteggere il filato dalle eventuali sporcizie del grembiule che spesso era nero e non troppo lindo.
Prima di arrivare al fuso, comunque, la lana ed il cotone dovevano passare una lunga trafila.
Si comprava la lana direttamente dai pastori quando tosavano le pecore, la si lavava più volte, la si faceva asciugare a lungo sul pavimento della terrazza o del balcone o in altro posto idoneo, poi  la si allargava(7), e quando era diventata gonfia e soffice, finalmente poteva essere utilizzata.
Per il cotone era diverso. lo si comprava dai contadini che lo producevano (pochi ,almeno nelle nostre zone,) lo si liberava dai residui della pianta di origine e soprattutto dai semi duri che conteneva, e, infine si allargava un po’ anche quello.
A questo punto , finalmente era possibile  filarlo. Esistevano anche delle filatrici di professione che non hanno niente da spartire con  le operaie delle filande del nord, qui si trattava di signore che, nelle loro case , filavano a pagamento la lana o il cotone che altri portavano loro.Queste persone spesso usavano anche delle attrezzature che facilitavano loro il compito. Per esempio ricordo di aver sentito parlare della cunocchia(8), ma non ho la minima idea di cosa fosse o come si usasse. A casa nostra se c’era da filare qualcosa lo faceva la nonna o la mamma, raramente ricorrevamo a terzi.
LA MAGLIAIA  era la persona che utilizzava il filato. Anche in questo caso c’erano delle persone che lo facevano di professione. Ma tanta gente faceva la maglia per conto proprio. 
Quando le bambine non proseguivano gli studi si diceva che avrebbero imparato a fari a cosetta o la cazetta (9). Ricordo le vecchine , sulla soglia di casa, che sferruzzavano con un numero infinito di ferri sottilissimi le calze degli uomini di famiglia.
C’è anche una filastrocca che recita:
 “ C’era na vota na vicchiareddra,
ca facia la cazetta
 cci scappà un puntu…
e dumani ti la cuntu:”(10)
come dire che che risolvere il problema sarebbe stato lungo e complicato.
Le più giovani invece nel loro tempo libero sferruzzavano magliette, giacche, e indumenti per i bambini…
Poi, nel tardo dopoguerra, e almeno fino agli anni sessanta, si moltiplicarono i laboratori di maglieria a macchina, che ebbero una vita piuttosto breve soppiantate dall’affermarsi massiccio della moda pronta. 
Ma il lavoro a maglia  a mano non è mai scomparso del tutto: anche oggi,infatti tante signore , nei loro ritagli di tempo, continuano a sferruzzare, creando deliziosi indumenti per neonati, sciarpe o cappellini sfiziosissimi.
 
NOTE: 1 “Quando Berta filava…” – 2 Scucire – 3 Sciarpe pesanti – 4 Cardigan/maglietta, nell’inglese maccheronico degli italo- americani – 5 In grembo – 6 Grembiule. – 7 Si dipanava – 8 Conocchia, rocca  9 La calza – 10 “C’era una volta una vecchietta, che faceva la calza, saltò un punto…e domani ve la racconto.”
04