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Ricomincia da capo il processo d'appello in corso a Firenze per la strage del rapido 904, che vede come unico imputato Totò Riina. A causa dell'imminente pensionamento del presidente della corte, Salvatore Giardina, il processo è stato rinviato a data da destinarsi: sarà dunque necessario risentire tutti i testimoni ascoltati in primo grado, oltre alle nuove testimonianze di sei boss che dovevano essere interrogati in appello.

In questo processo Totò Riina è stato assolto in primo grado e la pm Angela Pietroiusti aveva deciso di ricorrere in appello. Il rinvio a data da destinarsi, secondo la corte, è stato disposto in virtù delle recenti modifiche apportate all'articolo 603 del codice di procedura penale, che impongono al giudice – nel caso di appello del pubblico ministero contro una sentenza di proscioglimento – di disporre la riapertura completa dell'istruttoria.

"La necessità di rinnovare il dibattimento in caso di appello del pm contro una sentenza fondata su prove testimoniali discende da una consolidata giurisprudenza della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, ampiamente recepita dalla Corte di Cassazione già prima della modifica legislativa dello scorso luglio, che ha semplicemente adeguato la formulazione della norma. Non vi è stato perciò alcun imprevedibile rallentamento del processo a seguito dell'entrata in vigore della recente riforma", ha precisato il ministero della Giustizia.