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Stromboli sorvegliato speciale: “Situazione in evoluzione” FOTO

Riflettori puntati sullo Stromboli, più che mai sorvegliato speciale dopo le due violente esplosioni che si sono verificate ieri pomeriggio. “Lo Stromboli è ancora in disequilibrio“, i “tremori registrati nei condotti magmatici interni da ieri sera sono saliti su livelli alti”. Così Eugenio Privitera direttore dell’Osservatorio etneo e dell’Ingv di Catania.

Per precauzione il sindaco di Lipari, Marco Giorgianni, ha disposto il divieto di escursioni. La protezione civile ha disposto il livello di allerta giallo.

Per la Prefettura di Messina “siamo ancora in stato di preallerta, l’unità di crisi è attiva da quando si è verificata l’esplosione”. ” È stato fatto un incontro in videoconferenza – spiega la Prefettura – con i tecnici, la Protezione civile nazionale, l’Ingv, l’Universita’ di Firenze e ci riaggiorneremo alle 17. Per le escursioni sul vulcano vige il divieto relativo alla Sciara che era già attivo, una misura assolutamente necessaria. Al momento non abbiamo situazioni che possono indurre a far evacuare l’isola alla luce delle valutazioni tecniche. Chiaramente il vulcano è imprevedibile dobbiamo tenere conto di questo”.

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Anche sul fronte degli incendi la situazione si sta normalizzando. “Se tutto continua così, la situazione si appresta a tornare alla normalità. Restano alcuni focolai che saranno spenti dai Canadair e noi manterremo il presidio anche per i prossimi giorni” ha detto il comandante dei vigili del fuoco, Fabio Dattilo. A Ginostra “non c’è un ordine di evacuazione, ma di sicurezza e pulizia” perché è “intasato da polvere e lapilli”, ha aggiunto. Oltre ai pompieri che stanno operando a terra, l’isola è presidiata anche da due unità navali dei vigili del fuoco.

“Il vulcano resta sorvegliato. Ci sono state altre esplosioni – rivela – ed è presente una colata lavica nella Sciara del fuoco. I boati della notte scorsa, che hanno provocato tremori nei terreni e nelle abitazioni, sono stati scambiati per attività sismica”. Lo Stromboli è un vulcano dalla struttura complessa, visto che tremila metri della sua altezza sono sotto il livello del mare. E’ più complessivamente più alto dell’Etna, ma “non ci sono collegamenti tra loro” perché, spiega Privitera, sono “strutture geodinamiche diverse”.

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“La situazione è in evoluzione, la sequenza degli eventi è stata diversa rispetto al solito e non possiamo dire in che direzione evolva. C’è sempre il rischio cospicuo, con un magma così alto nel condotto come è adesso, che si apra una frattura lungo la Sciara con il pericolo di collassi di materiale in acqua e, di conseguenza, un’onda anomala”. A spiegarlo è Gianfilippo De Astis dell’Ingv di Roma

Redazione