Il Teatro Massimo di Palermo dà il via al nuovo anno con un concerto speciale alle ore 11:00, che vede protagonisti la Massimo Kids Orchestra, la Massimo Youth Orchestra, e il Coro di voci bianche. Diretti rispettivamente dal Maestro Michele De Luca e dal Maestro Salvatore Punturo, i giovani musicisti porteranno sul palco un programma ricco di valzer e danze tradizionali.
Tra i brani in repertorio, spiccano le opere di Johann Strauss, di cui nel 2025 si celebra il bicentenario dalla nascita, e composizioni di Aram Khachaturian e Giuseppe Verdi, senza dimenticare le melodie popolari siciliane.
Questo appuntamento non è solo un tributo alla musica, ma un’occasione per mettere in luce il talento delle formazioni giovanili del Teatro, simbolo di speranza e rinnovamento. La mattinata si promette di essere un’esperienza coinvolgente, capace di unire grandi e piccoli attraverso la magia della musica.
Concerto serale: un viaggio tra Mendelssohn e la tradizione napoletana
Alle ore 18:00, il Maestro Omer Meir Wellber sale sul podio per dirigere l’Orchestra del Teatro Massimo in un concerto che intreccia generi e culture. Insieme al pianista e compositore Guy Mintus, il Maestro Wellber propone un programma che spazia dalla sinfonia n. 4 in La maggiore op. 90 “Italiana” di Felix Mendelssohn fino alla musica tradizionale napoletana.
I classici come ‘O sole mio, Torna a Surriento, Maruzzella e Funiculì Funiculà vengono reinventati attraverso arrangiamenti orchestrali e sinfonici firmati da Guy Mintus, in un dialogo affascinante tra musica sinfonica e popolare, tra tradizione scritta e improvvisazione. L’esibizione promette di essere un viaggio emotivo e culturale, che fonde l’eleganza della musica classica con la passione delle melodie popolari.
Un doppio appuntamento per tutti i gusti
Questi due eventi offrono un programma musicale vario e coinvolgente, capace di soddisfare sia gli appassionati di musica sinfonica, sia coloro che cercano un’esperienza più popolare e accessibile. Il Teatro Massimo si conferma ancora una volta come un polo culturale capace di innovare e al contempo preservare la tradizione.