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La tempesta solare che nelle prossime ore investirà la terra, con l’arrivo di una vera e propria “nube” di plasma, determinerà spettacolari aurore boreali in tutto l’emisfero settentrionale, ben visibili anche dall’Europa soprattutto nelle aree centro/settentrionali del nostro continente tra domani sera (giovedì) e venerdì mattina.

La gigantesca ondata di particelle solari cariche di energia, capaci di scatenare una tempesta magnetica con possibili blackout, arriverà la prossima notte: potrebbe costringere alcuni voli a modificare la rotta per evitare un’eccessiva esposizione alle radiazioni.

Questa tempesta sarà provocata della piu’ grande eruzione prodotta dalla nostra stella negli ultimi dieci anni. L’agenzia americana NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) ha classificato questa eruzione, avvenuta martedi’ e chiamata AR1944, con la classe X, la piu’ alta su una scala di 5 classi di potenza. La regione attiva che ha prodotto la macchia ha un’estensione di 200.000 chilometri e si trova nell’emisfero Sud del Sole. Sempre il NOAA stima infatti una probabilita’ del 60% che possano avvenire tempeste geomagnetiche polari che potranno mettere a rischio il funzionamento delle linee elettriche. A rischiare corto circuiti inoltre saranno anche i satelliti artificiali, che avranno una minore protezione dal campo magnetico terrestre.

I problemi possono sorgere anche per gli equipaggi e i passeggeri dei voli aerei che percorrono le rotte polari”, spiega in un’intervista all’Ansa Marco Masserotti, dell’osservatorio di Trieste dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) di Trieste ed esperto di meteorologia dello spazio. ”Essendo flussi di particelle ad alta energia, aumenta sensibilmente la dose di radiazioni che si assorbono durante il volo. Le compagnie aeree – prosegue l’esperto – tengono d’occhio questi bollettini e all’occorrenza possono adottare rotte alternative o, in casi estremi, possono anche rinviare le partenze”. Il getto di particelle prodotto della macchia solare chiamata AR1944 e’ stato espulso proprio in direzione della Terra ed e’ stato osservato dal satellite Soho, della Nasa, il cui compito e’ monitorare il Sole e la sua attivita’. “Queste forti eruzioni sono il picco di un ciclo solare finora modesto – continua Masserotti – e provengono dall’emisfero Sud. Il Sole alterna macchie prima sulla parte settentrionale e poi su quella meridionale: quindi si possono anche avere due periodi di intense emissioni durante lo stesso ciclo”. Secondo l’esperto e’ possibile che le macchie arrivino a sfiorare l’equatore solare. In quel caso le particelle verranno espulse con maggiore forza perche’ “sfrutteranno al massimo la rotazione che ha il Sole sul suo asse’‘. Il Noaa prevede con una probabilita’ dell’80% che ci saranno oggi altri getti di classe M, la terza sulla scala, ed il 50% di ulteriori flare di classe X.