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       Sarà una edizione in tono minore quella che si appresta a vivere il carnevale termitano 2017; considerato sotto certi aspetti, il più antico di Sicilia. Infatti, pur di non perderne la continuità, e constatata la assoluta assenza di pubblici finanziamenti, un gruppo di giovani volenterosi costituitisi in comitato, associazioni, e tra questa ovviamente la Pro Loco da sempre storicamente presente tra gli organizzatori della manifestazione, si sono rimboccati le maniche e con propri mezzi hanno comunque deciso di andare avanti. C’è ne dà conferma proprio il presidente della Pro Loco Sergio Monachello che, pur di mantenere viva la tradizione, ha proposto a quanti avevano a cuore la manifestazione, la realizzazione di un programma alternativo senza la presenza dei carri allegorici.

        Il programma è ancora tutto da definire; ma è quasi certa la presenza del villaggio dei bambini previsto per la mattinata di domenica 26 febbraio nella Piazza del Duomo, e delle due tradizionali sfilate. Sfilate che quest’anno, come detto, non vedranno  protagonisti i carri allegorici, ma solo  gruppi in maschera e musicali; e che a Termini bassa nel pomeriggio di domenica 26 febbraio, per motivi di opportunità,  non si svolgeranno quindi sul grande circuito della marina ma in quello più raccolto e sicuramente più suggestivo di Corso Umberto e Margherita; centro storico e commerciale della città.

       Il martedì grasso sarà invece Termini alta ad ospitare la seconda sfilata che si concluderà come sempre in Piazza Duomo con la tradizionale lettura, da parte del Notaro Menzapinna, dell’antico tistamentu du nannu.

          Poco o nulla cambia invece per le tante iniziative private previste in città. Confermati infatti, come sempre, i tradizionali balli in maschera organizzati dai tanti circoli cittadini e tra questi L’antico Circolo di Conversazione dei Gentiluomini oggi Circolo Margherita, e dalla Società Operaia di Mutuo Soccorso “Paolo Balsamo”. Società quest’ultima che, nei suoi locali, proporrà per giorno 27 febbraio anche un pomeriggio in maschera per i bambini con musica, dolcetti ed animazione ed ancora un incontro con lo storico del carnevale Nando Cimino che racconterà storia e storielle sulla festa.           In tempi di vacche magre e con la totale mancanza di fondi pubblici non c’è che da ammirare e ringraziare quanti si sono messi in gioco per continuare ad alimentare questa fiammella e, se pur a malincuore, comunque accontentarci.             

           Alla fine  come dire: “Visto che dobbiamo piangere  Chiancemu cun’occhiu”.