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Nuovo terremoto in Sicilia. Una scossa è stata registrata a Biancavilla, nel Catanese. Il Comune è già stato interessato dal terremoto che si è verificato il 6 ottobre, alle 2,34, con una magnitudo di 4.6 ed epicentro a pochi chilometri da Santa Maria di Licodia.

La nuova scossa, di magnitudo 2.5, è stata registrata dagli esperti dell’Ingv di Catania. Sempre a Biancavilla, qualche ora prima, era stata registrata un’ulteriore scossa, di magnitudo 2. La terra continua a tremare, dunque: è molto probabile che si tratti di scosse di assestamento, che tuttavia preoccupano non poco la popolazione.

Terremoto in Sicilia: cosa sta accadendo?

La “sismicità strumentale” del settore dell’Etna interessato dai recenti eventi, negli ultimi anni, è stata modesta, con la sola eccezione di un terremoto di magnitudo 3.1 avvenuto il 6 dicembre del 2000 e un altro, di magnitudo 3.3, il 25 agosto del 2017. In un raggio di 5 km da Biancavilla, a partire dal 2000, ci sono stati 11 terremoti di magnitudo superiore a 2.5.

La sismicità nell’area etnea avviene nella parte sommitale del vulcano, ma anche lungo i suoi fianchi, ed è caratterizzata da profondità ipocentrali molto variabili. Gli ipocentri variano da pochi chilometri in occasione di sciami sismici connessi all’attività eruttiva, fino a 10-15 km e talvolta raggiungono anche i 25-35 km.

L’Etna è caratterizzato da una sismicità molto distribuita geograficamente, come profondità ipocentrali e meccanismi di rottura. Alcuni terremoti avvengono all’interno dei condotti vulcanici.

Questi sono certamente associabili a movimenti di masse magmatiche, mentre altri più periferici sono terremoti con caratteristiche degli eventi tettonici, ma che certamente risentono del campo di sforzi indotti dal vulcano.