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A rischio anche il porto di Palermo nel quadro generale del terrorismo. "Attivare al più presto un’area sterile al porto di Palermo per potenziare i controlli anche in chiave antiterrorismo": è il succo di una lettera inviata dal deputato alla Camera del Movimento Cinque Stelle Riccardo Nuti al prefetto di Palermo Antonella De Miro. Spiega il parlamentare:

"L’area sterile è una struttura come quella esistente negli aeroporti, che si pone fra i controlli e gli imbarchi e che non permette ai passeggeri alcuno scambio con l’esterno. Le strutture portuali adibite al controllo non garantiscono in alcun modo un’area del genere che impedisca, come invece dovrebbe essere, comunicazioni e passaggio di oggetti (quali sostanze stupefacenti o armi e altro materiale di contrabbando) con l’esterno. Infatti, attualmente, sia gli automezzi che le persone, al momento dello sbarco e durante tutto il percorso fino all’entrata nelle apposite strutture adibite al controllo, sono sostanzialmente liberi di vagare ed avere contatti con l’esterno, vanificando, quindi, ogni forma di controllo successivo".

Riccardo Nuti, assieme al deputato regionale M5S Giorgio Ciaccio, ha ispezionato recentemente l’area portuale, allo sopo di constatarne di persona le eventuali carenze in chiave sicurezza.

"Attualmente quello che accade al porto durante lo sbarco dalle navi è un vero e proprio mercato all’aperto, tramite il quale può entrare di tutto nel nostro paese. I buchi nella sicurezza sono evidentissimi e assumono dimensioni preoccupanti, soprattutto alla luce della recente escalation terroristica. Non si capisce cosa debba ancora accadere per convincere l’Autorità portuale della necessità di istituire un’area che è presente negli aeroporti ed in tanti porti europei e che risulta un metodo efficace per aumentare la sicurezza".

Da qui la lettera al prefetto. A favore dell’area sterile si è pronunciata di recente anche l’Agenzia delle dogane Sicilia in risposta a una lettera inviata ai suoi vertici da Nuti. "Solo l’Autorità portuale sembra non ritenerla indispensabile – afferma il deputato – Alla nostra richiesta ha infatti risposto di aver attivato un'area extra-Schengen, ma di non avere in programma una vera e propria area sterile".