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Con un accordo siglato alla fiera Expo Ferroviaria di Milano, il costruttore svizzero Stadler Rail ha ufficialmente dato il via a una nuova fase della mobilità sostenibile in Italia. Due nuovi treni a idrogeno circoleranno presto nella suggestiva cornice del Parco dell’Etna, in Sicilia, su una linea a scartamento ridotto gestita dalla Ferrovia Circumetnea (Fce).

Non si tratta solo di un passo avanti tecnologico, ma di un segnale concreto di come l’innovazione possa fondersi con il rispetto per l’ambiente e per le caratteristiche territoriali.

Mobilità verde anche in Sicilia

L’accordo, firmato tra Stadler e Fce, prevede inizialmente la fornitura di due treni a idrogeno, con la possibilità di estendere l’ordine ad altri 13 convogli dello stesso tipo. I nuovi treni saranno interamente progettati e costruiti nella sede centrale dell’azienda a Bussnang, in Svizzera.

Questa nuova collaborazione consolida la presenza del gruppo elvetico nel mercato ferroviario italiano, già attivo con progetti simili in Sardegna e Calabria.

“I nuovi treni ordinati da Fce contribuiranno alla decarbonizzazione del trasporto ferroviario italiano in una nuova regione d’Italia, la Sicilia, allargando così la presenza di Stadler nel mercato italiano”,
afferma Maurizio Oberti, direttore vendite di Stadler in Italia.

Tecnologia, accessibilità e comfort a bordo

Ogni treno sarà composto da due carrozze passeggeri e da una unità centrale che ospiterà le celle a combustibile e i serbatoi di idrogeno. La capacità complessiva sarà di 147 passeggeri, di cui 87 seduti, con spazi dedicati a passeggini, biciclette e una toilette accessibile.

L’intero design è stato pensato anche per garantire l’accessibilità totale: grazie al pianale ribassato, sarà più semplice per anziani e persone con mobilità ridotta salire a bordo senza ostacoli.

Una delle due carrozze sarà dotata di servizi igienici, mentre le aree multifunzione garantiranno maggiore comodità ai passeggeri che viaggiano con mezzi personali o esigenze specifiche.

Sulla tratta Paternò–Randazzo, cuore del Parco dell’Etna

I treni a idrogeno saranno utilizzati lungo la tratta ferroviaria Paternò–Randazzo, nel cuore dell’area naturale del Parco dell’Etna. Un percorso che attraversa un territorio complesso, fatto di pendenze accentuate e variazioni climatiche importanti.

Per questo motivo, particolare attenzione è stata posta al sistema di trazione: i convertitori statici e le batterie sono posizionati sopra i carrelli motori, così da assicurare aderenza ottimale e spinta uniforme, anche nelle condizioni più impegnative.

Un dettaglio tecnico che testimonia la volontà di coniugare efficienza operativa e rispetto del territorio.

Una novità assoluta: primi treni a idrogeno a scartamento ridotto

La fornitura destinata alla Sicilia ha anche un primato mondiale: questi saranno infatti i primi treni a idrogeno al mondo progettati per linee a scartamento ridotto.

Un risultato che valorizza la flessibilità tecnologica di Stadler e apre nuove possibilità per l’adozione di soluzioni a emissioni zero anche in contesti ferroviari complessi o secondari.

Con l’accordo appena siglato, Stadler porta a 19 il numero totale di treni a idrogeno venduti in Italia, distribuiti tra:

  • Sicilia (2 per ora, con possibilità di 13 in più)
  • Sardegna (8 treni acquistati da ARST)
  • Calabria (9 treni acquistati da Ferrovie della Calabria – FdC)

Borsa e prospettive: reazione positiva, ma serve fiducia

L’annuncio del nuovo contratto ha avuto una buona accoglienza anche in Borsa: nelle prime mezz’ore di contrattazioni, il titolo Stadler Rail ha guadagnato oltre l’1%, a fronte di un mercato generalmente stabile.

Tuttavia, la performance del titolo resta contrastata nel medio-lungo termine: se da inizio 2025 il valore è stabile, negli ultimi 12 mesi il titolo ha perso il 23%, e su cinque anni il calo arriva fino al 48%.

Segnali che indicano la necessità di consolidare la fiducia degli investitori, magari anche attraverso operazioni di questo tipo, che dimostrano capacità di innovare e penetrare nuovi mercati.

Prospettiva sostenibile per il futuro

L’arrivo dei treni a idrogeno in Sicilia non è solo un fatto tecnico, ma un segnale culturale e ambientale forte. Il Parco dell’Etna, simbolo naturale del Sud Italia, sarà così la cornice ideale per promuovere un modo di viaggiare più pulito, silenzioso e rispettoso dell’ambiente.

La transizione energetica passa anche da questi binari: emissioni zero, accessibilità garantita e comfort elevato per passeggeri e lavoratori del settore.

Se anche altre regioni italiane seguiranno questo modello, la ferrovia a idrogeno potrà diventare una risorsa strategica non solo per la mobilità, ma anche per il turismo, l’occupazione e la salute del pianeta

FAQ – Domande frequenti sui treni a idrogeno

Cosa sono i treni a idrogeno?
Sono treni che utilizzano celle a combustibile a idrogeno per generare elettricità, alimentando i motori senza emissioni di CO₂.

Quanti treni a idrogeno ci sono in Italia?
Ad oggi sono 19 quelli ordinati, distribuiti tra Sicilia, Sardegna e Calabria.

Qual è il vantaggio dello scartamento ridotto?
Permette di costruire linee ferroviarie più flessibili e meno invasive in territori complessi come le aree montane o protette.

I treni a idrogeno sono rumorosi?
No, anzi: sono molto più silenziosi dei treni diesel tradizionali.

Quanto durano i serbatoi di idrogeno?
Dipende dalla configurazione, ma garantiscono autonomia sufficiente per tratte regionali giornaliere.