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«Guarda che tuo figlio non ti somiglia». È cominciata così, con un commento scritto su Facebook con un po' di cattiveria, la vicenda che ha portato un 30enne pesarese a una triste scoperta: non era lui, effettivamente, il padre biologico del bambino. L'uomo, dopo quell'osservazione, ha deciso di sottoporre il bimbo, di pochi anni, all'esame del Dna, nonostante la madre del piccolo fosse contraria.

L'esito non ha tardato ad arrivare. La donna, dunque, ha ammesso di aver avuto un rapporto occasionale con un altro uomo, al momento del concepimento. Ne è scaturita una causa di disconoscimento della paternità, davanti al tribunale di Pesaro. Tra l'altro, è emerso che a scrivere quel commento che ha fatto sorgere tutto, è stato proprio il padre biologico del bambino.

Adesso il padre naturale dovrà seguire l'iter per il riconoscimento di paternità e, una volta ottenuto, potrà chiedere al tribunale di mettere al bimbo il suo cognome. Un passaggio, quest'ultimo, che potrà avvenire solo con la convalida della madre.