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01Da Santo Stefano Quisquina una storia di amore e di amicizia: un cane che non smette di stare accanto al suo padrone; il padrone però si trova al cimitero.

Siamo in una piccola cittadina della provincia di Agrigento, nota per un formaggio speciale e per il noto Santuario dove dimorò, per un certo periodo, la Patrona di Sicilia, Santa Rosalia. Ma Santo Stefano Quisquina è anche il luogo natale di Hachiko, un cane che non smette di far visita al suo padrone, anche se ormai il suo padrone si trova al cimitero, sepolto. Il quadrupede è stato ribattezzato come il suo simile presente nell’omonimo film che ha commosso il mondo.

È un cane di razza Akita quello che si trova nel film di Lasse Hallström del 2009, e che ogni giorno, dopo la morte del padrone, l’attore americano Richard Gere, torna in stazione, dove si recava a prendere il treno, sperando che torni. Così nel film come nella vita, Hachiko torna a commuovere.
Si è occupato del suo padrone Hachiko, e il suo padrone si è occupato di lui, per tutta la vita, tanto che, anche se deceduto, non lo vuole più lasciare.

Si reca tutti i giorni al cimitero, Hachiko, per fargli visita, sperando che il suo padrone torni. Un legame così forte da superare anche la caducità dell’esistenza, e che costringe questo ‘miglior amico dell’uomo’, a vagare per le strade e poi su fino al cimitero. Molti i cittadini che si sono fatti commuovere dalla storia, e che si prendono cura di lui, soprattutto d’inverno.

Fortunato, questo il suo nome effettivo, datogli dal padrone, ha una macchia nera sull’occhio che lo rende un po’ pirata, un po’ Marylin Manson, altro nome affibbiatogli dagli stefanesi, che fanno a gara per dispensargli coccole e un pasto caldo. Tutti i giorni, Fortunato si presenta al cancello del cimitero, anche se ormai ha quasi perso la vista, perché non vede più da un occhio, è anziano e malato, e fa fatica a deambulare.

La città di Santo Stefano Quisquina lotta strenuamente già da qualche tempo contro il randagismo, attraverso raccolte cibo e procedure di profilassi messe appunto dall’Unione Organizzativa del Servizio Igiene e Allevamenti Zootecnici dell’Azienda Sanitaria Provinciale 1 di Agrigento, ma Marylin Manson è ormai una mascotte, amata persino dal Sindaco, Francesco Cacciatore, «un cittadino modello», come definito da egli stesso, che tutti i giorni, continua a ricercare l’affetto e l’approvazione dell’unica persona al mondo con cui si sia mai sentito al sicuro, il suo padrone.

Il cane Fortunato come lo chiamano gli stafanesi. - Foto inviata da Claudia LazzaraIl cane "Fortunato" come lo chiamano gli stefanesi. – Foto inviata da Claudia Lazzara

Autore | Enrica Bartalotta