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TAIWAN-THEME-RECYCLINGPremessa. Questa storia non l’ho inventata io, l’ho sentita una quindicina di anni fa al Teatro Crystal in una scenetta comica interpretata dal cabarettista palermitano Gino Carista.
Quando avevo l’incarico di manager mi piaceva raccontare questa storia ai miei colleghi promotori da me coordinati proprio a significare (e capirete, dopo aver letto, perché …) l’importanza di alzarsi presto la mattina ed iniziare a lavorare prima possibile.
Questa storia mi è ritornata in mente nei giorni scorsi, a seguito di una scena osservata ai cassonetti dell’immondizia posti di fronte l’ingresso del palazzo nel quale abito.
Intanto, facciamo una cosa, raccontiamo la storiella in questione e poi la commenteremo insieme.
Un giorno s’incontrano in una via di Palermo due amici, entrambi hanno sempre svolto l’attività di “cartunari”, ovvero di raccoglitori di cartone usato, servendosi del mezzo più adatto ed economico che sia mai esistito sulla faccia della terra (sceccu a parte!): u lapinu!
“Ciao, cumpari Totò! Comu sii?” “Ti salutu, cumpari Masinu! Iu buonu staiu, e tu?”
Nel frattempo Totò osserva l’amico Masino e rimane un po’ sorpreso dal vederlo vestito bene, con abiti costosi…nota pure che al polso porta un bell’orologio di marca.
“Minchia, Masinu, ma chi ti facisti i picciuli? Ma chi canciasti mistieri?”
“No, Totò, siempri u stissu mistieri fazzu, u cartunaru comu a ttia”
Ma Totò, guardandolo sempre più attentamente e sommando mentalmente in denaro tutti i capi di vestiario che indossava l’amico, riprese perplesso: “Cuomu u cartunaru? Cumpà, ri supra ai iccatu un burdiellu ri picciuli, ma chi facisti, arricchisti?”
E l’altro, sempre più gongolante: “No, cumpà, arricchiri no, ma staiu bbuonu cu travagghiu e vuscu un saccu ri picciuli…”
Totò a quel punto sbottò: “E no, caru cumpari, ca ccé truccu, faciemu u stissu travagghiu, comé ca tu vuschi tutti stì picciuli e iu no?”
E Masino con molto fair-play: “E caru miu, iu vuscu cchiossai ri tia picchì travagghiu vinticincu uri o iuornu!”
“Ma chi minchia rici? Comu fai a travagghiari vinticincu uri o iuornu, quannu na iurnata è fatta ri vintiquattr’uri?” Ribatté aspramente Totò sentendosi, pure, preso in giro dall’amico.
Masinu, a questo punto, si avvicina a Totò e con tono più basso, quasi come a sottolineare un segreto, gli dice: “Cumpà, uora tu spiegu. Tu, ri suolitu, a matina a chi ura ti susi pi gghiri a travagghiari?”
“Ma iu mi susu siempri e sei…”
“Ecco, bravo! E iu mi susu un’ura prima!”
La morale di questa storiella è molto semplice. Praticamente un cartunaru che voleva fare incrementare il proprio lavoro, doveva semplicemente alzarsi prima degli altri cartunari in modo da passare prima dai vari centri di raccolta rifiuti e portarsi via tutto il cartone possibile, lasciando poca roba ai diretti concorrenti…
Perché mi è ritornata alla mente questa storiella?
Sul mio profilo ieri ho postato la foto di una donna che rovistava dentro i cassonetti dei rifiuti collocati di fronte l’ingresso del mio palazzo, a pochi metri di distanza c’era ciò che rimaneva di un vecchio passeggino che serviva al trasporto dei tesori… Questa donna si è ferita ad un dito mentre cercava di aprire un sacchetto pieno d’immondizia (cosa sperava di trovarci dentro?) e, sempre da un cassonetto, ha tirato fuori una pezza lurida con la quale si è avvolta il dito sanguinante.
Nel mentre ho visto passare un altro uomo, anch’egli munito di un vecchio passeggino o qualcosa di simile. Scendeva per la via e giunto all’altezza dei cassonetti, accortosi della presenza della donna, ha esitato un attimo, rallentando la corsa del passeggino. Una frazione di secondo dopo ha ripreso il suo cammino con passo veloce, aveva realizzato che una sua concorrente era arrivata prima di lui e, quindi, spettava a lei il diritto di rovistare tra quei rifiuti…
Come si suole dire “una guerra tra poveri”.
Una guerra che vede aumentare giorno per giorno i suoi protagonisti, con tanti “cartunari” che cercano di svegliarsi la mattina uno prima dell’altro, per arrivare primi, per fissare la bandierina sui cumuli dell’immondizia, per poter affermare la propria supremazia…
Come la famosa storiella ambientata nella savana, la storia della gazzella e del leone…
Vivremo anche noi come nella savana? Vivremo pure noi come nella giungla?
Vivremo?