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Cristina Mattioda, una 64enne di Castellamonte (Torino) che la notte di sabato 11 novembre ha ucciso il fratello 60enne Mauro soffocandolo con un sacchetto di plastica, aveva tentato di fare la stessa cosa anche con il padre di 92 anni. Non c'era riuscita soltanto perché il genitore, sorpreso nel sonno come il figlio, si era svegliato. La donna soffre di problemi psichici. 

L'insegnante di inglese ora in aspettativa, arrestata dai carabinieri e rea confessa del delitto, è indagata quindi anche per tentato omicidio nell’inchiesta condotta dal pm Lea Lamonaca della procura di Ivrea. Nell'interrogatorio durato fino alla notte di domenica, ha raccontato di avere agito per disperazione in quanto da anni si occupava del fratello, malato di diabete e seguito dai servizi di igiene mentale, e anche dell'anziano padre malato di Alzheimer e non autosufficiente.