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Il gup del tribunale di Gela, Paolo Fiore, ha affidato allo psichiatra catanese Carlo Monteleone l’incarico di stabilire l’attuale pericolosità sociale di Giusy Savatta. Il 27 dicembre 2016 l’insegnante gelese in una raptus di follia uccise le figlie, Maria Sofia, di 9 anni, e Gaia di 7, perché temeva di essere lasciata dal marito.

La perizia, decisa nell’udienza del processo con il rito abbreviato, si sarebbe resa necessaria in relazione alle misure accessorie di sicurezza che potrebbero essere adottate a supporto sia dell'eventuale condanna (o dell'assoluzione). Giusy Savatta, infatti, attraverso una prima perizia collegiale acquisita come prova definitiva in incidente probatorio è stata giudicata incapace di intendere e di volere nel momento del duplice delitto, nonché incline a pericolose forme di autolesionismo fino al possibile suicidio.

Per questo è stata ricoverata e curata nell’ospedale psichiatrico di Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina. L’imputata era presente in aula. Assente invece il marito, Vincenzo Trainito, anche lui insegnante, che si è costituito parte civile. Il perito ha chiesto 60 giorni di tempo per completare il proprio lavoro. L’udienza è stata perciò aggiornata al prossimo 28 marzo.