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Negli Stati Uniti, in questi ultimi giorni, sta prendendo parecchio campo la storia di una donna in carcere da oltre 10 anni. Ne parlano diverse star, a cominciare dalla cantante Rihanna. Cyntoia Brown è stata condannata all’ergastolo nel 2006 in Tennessee per aver ucciso un uomo, Johnny Allen, nel 2004. All’epoca Cyntoia aveva 16 anni e veniva costretta a prostituirsi da un uomo che aveva conosciuto dopo essere scappata di casa. Allen l’aveva incontrata in un parcheggio e l’aveva portata a casa sua: la stessa dove poi Brown gli sparò, secondo la sua versione per legittima difesa. Oggi la Brown ha 29 anni.
 


Il messaggio sui social network con l’hashtag #FreeCyntoiaBrown è chiarissimo: "Immagina di essere stata costretta alla prostituzione a 16 anni da un pappone soprannominato 'taglia-gole'. Dopo giorni in cui sei stata ripetutamente drogata e stuprata da uomini diversi, vieni acquistata da un predatore sessuale di bambini di 43 anni che ti porta a casa sua per usarti per il sesso. Finisce che trovi abbastanza coraggio per lottare, gli spari e lo uccidi. Vieni arrestata e conseguentemente processata e condannata come una adulta a passare tutta la vita in prigione. Questa è la storia di Cyntoia Brown. Potrà chiedere la libertà condizionale quando avrà 69 anni". 

Brown è stata condannata all’ergastolo perché uccise Allen non per difendersi ma per derubarlo, dato che dopo avergli sparato lasciò casa sua prendendosi il suo portafogli. Visto il capo d’imputazione, l’accusa chiese e ottenne che Brown fosse processata come un’adulta e non come una minorenne. Gli avvocati di Brown non la fecero testimoniare in tribunale, ma aveva già raccontato la sua versione dei fatti durante le indagini nel 2004. Brown disse che, quando era a casa di Allen, si spaventò dopo aver visto un armadietto contenente delle armi. Si rifiutò di fare sesso con lui, e quando l’uomo mise un braccio sotto il letto su cui si trovavano si spaventò ulteriormente, pensando che stesse per prendere una pistola e spararle; allora prese una pistola nella sua borsa e lo uccise.

Dal 2012 i nuovi avvocati di Brown stanno provando a insistere sui molti problemi che ebbe durante l’infanzia: sua madre biologica era alcolizzata durante la gravidanza e per questo, secondo uno psichiatra infantile che l’ha seguita in carcere, Brown ha avuto dei ritardi nello sviluppo mentale. A 3 anni fu data in affidamento, non finì la scuola primaria e scappò di casa. A 16 anni viveva in un motel a Nashville, il capoluogo del Tennessee, insieme a un uomo di 24 anni, soprannominato "Kut Throat" (letteralmente 'taglia-gola') che la stuprava e la costringeva a prostituirsi.

I sostenitori di Brown la descrivono come una carcerata modello. In prigione la donna si è diplomata e laureata con la Lipscomb University, un college privato di Nashville che organizza lezioni in carcere. Tra i sostenitori di Brown c’è un deputato repubblicano dello stato del Tennessee, Jeremy Faison, che dopo averla incontrata in carcere nel 2015 ha cominciato a impegnarsi per ottenere un suo rilascio anticipato. L’anno scorso Faison ha proposto un disegno di legge che permetterebbe di rivedere i casi dei minorenni condannati all’ergastolo dopo 15 anni di carcere, ma la proposta non ha avuto successo.