Ancora un attentato Isis. Nel centro di Tunisi una bomba ha distrutto un autobus che trasportava un gruppo di guardie presidenziali, provocando diverse vittime, almeno 14, e decine di feriti. Come prima risposta, le autorità tunisine hanno ripristinato lo stato d'emergenza per 30 giorni ordinando il coprifuoco tra le 21 e le 4 del mattino. A riferire i dettagli della tragedia è stato un portavoce del ministero dell'Interno del Paese.
L'autobus è andato letteralmente in pezzi: una fonte della sicurezza ha parlato di una dinamica compatibile con un'esplosione dall'interno del bus, probabilmente a causa di una bomba a bordo o di un kamikaze che ha azionato una cintura esplosiva.
È il terzo attentato dell'Isis ai danni della Tunisia, che ripiomba nel terrore. A marzo un commando terrorista aveva assaltato il museo nazionale del Bardo, nella capitale, uccidendo 24 persone, tra cui 21 turisti (4 italiani) e ferendone altre 45. A giugno, tre uomini armati erano sbarcati sulla spiaggia di un resort turistico a Sousse, assassinando 39 persone e ferendone altre 38.