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Va a rinnovare la carta d’identità: per l’anagrafe è morto da 5 anni

Ha chiesto di rinnovare la carta d’identità, ma ha scoperto che per l’anagrafe era morto cinque anni fa. La vicenda è avvenuta a Palermo ed è stata riportata dal Giornale di Sicilia.

Antonio Bartolotta, questo il nome dello sfortunato cittadino, ha spiegato: “In tutti questi anni non ho avuto alcun sentore di questa assurda vicenda. Mi sono state periodicamente recapitate tutte le tasse da pagare. Con una puntualità notevole, aggiungo. Mi è stata anche spedita la tessera sanitaria”.

“Ho chiesto anche l’indirizzo della persona ritenuta morta. Ed è quello mio. Da sempre abito lì. Ed è davvero curioso che si verifichi un caso del genere”.

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L’inizio della vicenda risale a qualche giorno fa. Bartolotta si è accorto che la sua carta di identità era scaduta. “Sono andato negli uffici di circoscrizione più vicini alla mia abitazione – spiega -. Qui mi hanno detto che non mi potevano rilasciare la tessera nuova perché non risultavo essere più residente a Palermo.

Dopo varie chiamate, incontri per lo più senza esito alcuno, sono andato negli uffici di viale Lazio. Pensavo che ci fosse un problema per accertare la residenza. Sono così andato con i testimoni allo sportello anagrafe. Lì la notizia della mia morte”.

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La replica è arrivata attraverso l’assessore comunale Gaspare Nicotri, con delega ai servizi demografici, “nel caso di Bartolotta non si è trattato di morte ma di irreperibilità. È doveroso da parte dell’amministrazione precisare che l’utente, irrintracciabile sin dal 2011 e negli anni successivi, è stato dichiarato ufficialmente irreperibile nel 2014, dopo le verifiche previste dalla legge.

Egli quindi non è stato dichiarato “deceduto”, fatto per altro impossibile in assenza di un certificato di morte. Già ieri, accertata la situazione e per venire incontro alle attuali esigenze dell’utente che ha manifestato specifiche necessità familiari, è stato disposto che un funzionario dell’Anagrafe, si rechi presso il suo domicilio, per permettergli la reiscrizione all’Anagrafe del Comune”.

“Già ieri, accertata la situazione e per venire incontro alle attuali esigenze dell’utente – prosegue Nicotri – che ha manifestato specifiche necessità familiari, è stato disposto che un funzionario dell’Anagrafe, vada presso il suo domicilio, per permettergli la reiscrizione all’Anagrafe del Comune”.

Redazione