E perfetta maturazione significa ottima struttura e giusto equilibrio tra i sapori, perché è proprio in questa fase che il grappolo assume tutte le sue caratteristiche organolettiche, perché è al sole che gli acini acquistano tutto il loro carico zuccherino. Ma se questa è stata un’estate in cui piogge e calura si sono distribuite uniformemente, la maturazione sarà avvenuta nella maniera più giusta, equilibrata, ovvero lentamente e in maniera graduale. Nella Sicilia Occidentale si parlava già a luglio di un anno freddo come quello del 1976, che regalerà ai rossi una maggior struttura, e ai bianchi eleganti un’acidità più equilibrata. Persino nella zona meridionale della Sicilia, non sono state raggiunte le temperature da caldo africano; racconta Gaetana Jacono della cantina Valle dell’Acate: «siamo molto soddisfatti, perché le uve che entrano in cantina sono in condizioni perfette sotto tutti i profili; sarà una delle vendemmia migliori degli ultimi anni.»
I primi risultati si sono già rivelati «molto soddisfacenti, sia per quanto riguarda i vini freschi e fruttati che per quelli strutturati e complessi» spiegano a Donnafugata, la nota azienda vitivinicola di Marsala. Una maturità dunque che non è solo tecnologica o aromatica, ma anche fenologica; riguarda cioè tutti i vitigni, anche quelli da cui si estraggono i rossi: la maturità qui raggiunge il suo massimo quando tutti i pigmenti (gli antociani contenuti nel grappolo), fanno capolino, regalando alle uve un ottimo colore, corposo e intenso, nonché tutte le proprietà antiossidanti, quindi salutari, che fanno bene al nostro organismo, e che annoverano il vino, quello rosso, tra uno degli alimenti in grado di combattere malattie cardiovascolari e contrastare i depositi di colesterolo.
Le ultime a raccogliere saranno le cantine dell’Etna, a partire dalla seconda metà di ottobre, ma già si prevede che il clima asciutto possa portare un’ottima annata anche tra le pendici del Vulcano.
Autore | Enrica Bartalotta