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PALERMO – Una lunga storia di abusi sessuali, ma non ci sarà la prescrizione: bisogna continuare a indagare, sentendo i parenti. Niente archiviazione dunque: il gip Alessia Geraci ha respinto la richiesta. I legali della donna vittima delle violenze perpetrate dal padre – insieme a lei anche le due sorelle – vanno avanti. 

La denuncia, come ricostruisce "LiveSicilia", è del 2013. La vittima, oggi quasi 50enne, si presentò alla squadra mobile e raccontò che sin da quando di anni ne aveva 10 aveva subito gli abusi dl padre. La raggiungeva nel letto, nel cuore della notte, e approfittava di lei. All'inizio la ragazzina aveva creduto che quel distorto rapporto padre-figlia rappresentasse la normalità. Poi, crescendo, prese coscienza di ciò che accadeva, ma lo avrebbe subito perché soggiogata dal punto di vista psicologico. Solo in età avanzata si sarebbe scrollata di dosso la paura e la vergogna, presentandosi alla polizia e aggiungendo di essere stata minacciata da due fratelli, quando questi seppero della sua intenzione di denunciare il genitore. Padre e figli sono finito sotto inchiesta.

Secondo il pm, oltre alla prescrizione del reato bisogna tenere conto che “non vi sono elementi sufficienti per consentire un'esatta ricostruzione dei fatti, attesa la verosimile conflittualità tra le parti”. I legali di parte civile si sono opposte ritenendo che si dovessero sentire innanzitutto le altre sorelle e i parenti delle vittime. Sul tema della prescrizione, secondo i legali, ci sarebbe un episodio avvenuto nel 2010 che sposterebbe in avanti nel tempo i fatti dell'indagine. Il giudice ha dato loro ragione. Il caso non è chiuso.