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Ben 100 libri, 9 più dei suoi anni (91): Andrea Camilleri ha raggiunto l'incredibile traguardo con "L’altro capo del filo", il nuovo giallo in uscita da Sellerio con Montalbano. Stavolta il commissario è alle prese con gli sbarchi di migranti, la paura che terroristi dell’Isis si infiltrino tra i disperati, uno stupro di scafisti, vari cadaveri. E anche con gli acciacchi della vecchiaia arrembante, contro la quale si sfoga nella friscura della sera mentre la sua Livia porge le pantofole per i piedi infreddoliti.  

"Ci sono riuscito perché sono stato un impiegato della scrittura", racconta Andrea Camilleri. Questo suo centesimo libro lo ha dovuto dettare: il calo della vista gli impedisce di scrivere, ma non di raccontare la "stupidità umana" di cui persino il suo protagonista sembra ormai stanco. Da "La forma dell’acqua" a oggi Montalbano è cambiato ma è sempre "immerso nel presente". Lo scrittore siciliano racconta il perché di questa scelta e spiega com'è possibile, a 91 anni, dire "che la vecchiaia non esiste". 

L'INTERVISTA DI "REPUBBLICA" AD ANDREA CAMILLERI: