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Dietrofront della Germania: niente più onorificenza per il siciliano Luca Scatà e il collega Christian Movio, i due poliziotti (leggi qui) che hanno ucciso Anis Amri, l'attentatore di Berlino. La decisione tedesca deriva dalla pubblicazione di contenuti inneggianti al fascismo sui loro profili social da parte degli agenti. Interessante, da questo punto di vista, l'opinione di Aldo Cazzullo sul "Corriere della Sera":

No, non lo trovo ipocrita. Un Paese sovrano decide in autonomia i criteri con cui assegna le onorificenze. A chi inneggia a Hitler non le danno; perché in Germania, a differenza che in Italia, l’antifascismo e l’antinazismo sono una cosa seria. Intendiamoci: non è in discussione ovviamente il coraggio e l’abnegazione con cui i nostri agenti hanno fatto il loro dovere, a rischio della vita. Anzi, a mio parere il fatto che abbiano tolto di mezzo un terrorista islamico pluriomicida è incomparabilmente più importante delle loro opinioni politiche. Ma sono state queste a far cambiare idea ai tedeschi; e di queste stiamo parlando.

Le forze dell’ordine non possono fare l’apologia di Hitler e Mussolini neppure sui social, che – come dice la parola stessa – privati non sono mai. Sarebbe opportuno dettare regole adeguate all’era digitale, che garantiscano la libertà d’espressione ma nello stesso tempo impediscano di politicizzare – oltretutto in modo deteriore – figure pubbliche in cui tutti debbono e possono riconoscersi.

Vede Mario, io sono convinto che i due agenti non siano soltanto ottimi poliziotti, ma anche ottime persone; altrimenti non avrebbero messo in gioco se stessi per salvare altri. Se hanno preso posizioni inaccettabili, è perché sono cresciuti in un’atmosfera culturale che ha dato del fascismo e della guerra civile una lettura del tutto distorta.