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Sotto i resti dei templi di Selinunte si nasconde qualcosa. Sono tante le domande degli studiosi che non hanno ancora una risposta e, per questo motivo, sono al lavoro archeologi e geologi italiani e internazionali, che lavorano nel sito utilizzando anche droni e termocamere. Attualmente si sa che nelle viscere di Selinunte potrebbe esserci una piccola-grande Pompei. 

Un'equiper di geologi dell'Università di Camerino è al lavor, con l'ausilio di alte tecnologie. Sono già state rilevate alcune anomalie termiche, riconducibili a importanti strutture sepolte, risalenti a circa 27000 anni fa. 

L'ipotesi che è sottoterra si nascondano templi e vasche, che un tempo erano colme di acqua sorgiva che finiva la sua corsa in mare. Grazie alle termocamere piazzate sul drone sono stati osservati disegni geometrici sotterranei, di chiara fattura umana.

Scavando, poi, sono state rinvenute alcune tubature costruite dai greci, attraverso le quali l'acqua arrivava nelle case, nuovi ambienti domestici destinati al culto e la più antica raffigurazione di tutto il mondo greco di Hekate (personaggio di origine pre-indoeuropea ripreso nella mitologia greca che regnava sui demoni malvagi, sulla notte, sulla luna).