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pistacchioTra i doni che il Medio Oriente ha portato in Sicilia va menzionato il pistacchio.

La Pistacia vera L. è un albero maestoso della famiglia delle Anacardiaceae. Si inerpica verso il cielo raggiungendo anche i 12 metri e può vivere fino a 300 anni.

Tutte le volte che penso a questo albero lo reputo un tributo alla fertilità. Esso infatti produce fiori unisessuati ed un solo albero maschile è capace di fecondare fino a 10 piante “femmine” attraverso il polline che produce.

Gli arabi, in particolare i persiani, lo conoscevano da tempo e, fin da quando l'uomo ha memoria, beneficiavano delle fantastiche proprietà di questo seme tutto da sbucciare e mangiare.
 

Noi siciliani lo conosciamo anche come festuca o frastuca, parola che, guarda caso, deriva proprio dalla cultura araba.

Il pistacchio (il frutto) è di color verde vivo sotto una buccia viola. E' protetto da un guscio sottile e duro.

I frutti compaiono in ciclo biennale (ecco il perchè del prezzo alle volte molto alto).

 

Iran, Turchia, Siria, California e Cina fanno la parte degli sciacalli. Le loro produzioni ci sovrastano. In tutti i casi l'Italia, grazie alla Sicilia, culla da secoli una propria coltivazione di nicchia. Ci riferiamo ai famosi e deliziosi pistacchi di Bronte ed Adrano (alle pendici dell'Etna). Pensate che l'inno di Bronte è dedicato proprio al pistacchio: “Diamanti virdi”.

[youtube]http://youtu.be/D3Cb3s5cAgU[/youtube]

Entrambi i nostri prodotti sono tutelati dal DOP “Pistacchio Verde di Bronte” e sono coltivati facendo tanta attenzione a non esporre la pianta a grandi stress. In questi casi, infatti, i pistacchi potrebbero risentirne ed essere contaminati dalla muffa Aspergillus flavus, produttrice di aflatossine.

 

I nostri conterranei lo piantano ad una altitudine che va dai 300 ai 750 metri. Le caratteristiche del terreno sono ovviamente rocciose, calcaree ma anche di origini vulcaniche.
L'albero è molto resistente alla siccità. Presupposto che in Sicilia vale da sé oro per i contadini,  abituati a usare l'acqua con il contagocce. Inoltre la pianta resiste bene al freddo, ma potrebbe incappare in problemi durante le gelate primaverili. Diciamo che il pistacchio predilige una esposizione a sud e mal tollera la potatura per via di una cicatrizzazione lenta. Gli interventi più ricorrenti riguardano l'eliminazione di rami secchi, malati o deperiti.
 

E sì, anche i maestosi alberi di pistacchio possono ammalarsi.
In questo i nemici numero uno sono i parassiti.
Meritano una menzione (per la loro azione spregevole!) la septoriosi, la ruggine (Pileolaria terebinthi) e la Botyosphaeria ribis. Ma anche gli insetti fanno la loro parte. Il Megastigmus pistaciae aggredisce direttamente i frutti. Poi ci sono il foragemme (Chaetoptelius vestitus), un coleottero; il curculionide Coeliodes erithroleucus e il lepidottero Adrasteia humeralis.

A queste bestiacce piacendo la raccolta dei frutti avviene a settembre.
I pistacchi vengono raccolti a mano. Un po' come le olive, grazie all'ausilio di teloni e reti.
Una volta raccolti i pistacchi vanno privati del mallo e si lasciano riposare al sole per alcuni giorni.
 

Parliamo di più del frutto
 

I pistacchi possono essere usati in cucina in svariate forme.
Sgusciati, pelati o tostati o salati possono dar vita a primi e secondi piatti deliziosi.
Ma noi siciliani li usiamo anche in pasticceria per la produzione di creme, gelati e dolci (spolverati sui cannoli stanno una meraviglia) o per realizzare liquori.

A Bologna li mettono anche nella mortadella, ma io non mangio carne. Scusate se traspare un po' di disgusto nel parlare dei nostri amici salumieri bolognesi.

All'interno del pistacchio troviamo per un buon 83% grassi, per il 12% proteine e per il restante 5% carboidrati.

Scendendo nel dettaglio scriviamo che in 100 grammi di pistacchi sono contenuti:
 

608 kcalorie (occhio a mangiarli uno dietro l'altro come stuzzichino), 56,1 grammi di grassi (di cui 23,3 monoinsaturi e 13,5 polinsaturi); 18,1 di proteine; 8,1 di carboidrati; 43mg di vitamina A; 0,67 mg di tiamina (Vit. B1); 0,10 di riboflavina (Vit. B2); 1,40 mg di niacina (Vit. B3); 2 mg di vitamina C e 4 mg di vitamina E.

Ma vi sono anche dei minerali.
I più rappresentati sono: calcio, ferro, fosforo, magnesio, potassio.

Mentre la composizione aminoacidica prevede la presenza di: arginina, acido aspartico, acido glutammico, fenilalanina, serina e valina.

 

Proprietà Curative e Benefiche dei Pistacchi

Colesterolo

Il pistacchio, proprio come gran parte della frutta secca, favorisce l'abbassamento del colesterolo cattivo nel sangue, riducendo il rischio di placche aterosclerotiche e malattie cardiovascolari. Tutto merito dei grassi monoinsaturi.


Ipertensione

I pistacchi contengono arginina, un aminoacido che aiuta a prevenire l’indurimento delle arterie contribuendo a mantenerle resistenti ed elastiche. Azione che tiene sotto controllo il post carico ed evita la pressione alta. Inoltre luteina, beta-carotene e gamma-tocoferolo agiscono da fattori cardioprotettivi.
 

Cervello
 

Grazie alla sua composizione ricca di vitamine B, vitamina A, ferro, magnesio e fosforo, il pistacchio è un ricostituente eccezionale del sistema nervoso. Prendete un pugno di pistacchi e fate manina allo stress e la depressione.

Radicali liberi

Vitamina C e Vitamina E + altri polifenoli funzionano come spazzini per intrappolare i radicali (molecole molto reattive) che potrebbero danneggiare proteine, lipidi e dna, componenti delle nostre cellule. Il contenuto di antiossidanti dei pistacchi è maggiore a quello dei mirtilli, delle more e dell’aglio.

 

Sistema immunitario e tumori

Gli acidi organici e gli isoflavoni rafforzano il sistema immunitario. In particolare alcuni studi hanno messo in luce le importanti proprietà chemopreventive nei confronti del cancro della genisteina, un isoflavone particolarmente presente nella soia e nel pistacchio di Bronte.
Il meccanismo proposto prevede l'inibizione di alcune proteina tirosina-chinasi coinvolte nella trasformazione tumorale, come la chinasi c-Src.
Per l'American Association for Cancer Research Frontiers 20 pistacchi al giorno ridurrebbero il rischio di insorgenza del tumore al polmone (smettere di fumare aiuterebbe di più; come anche il vivere lontano dai centri cittadini).


Infiammazioni, batteri e funghi

Sempre grazie ad i polifenoli di cui il pistacchio è ricco si riescono a tenere a bada le popolazioni batteriche e fungine. Modelli sperimentali hanno altresì dimostrato l'attività antinfiammatoria dei polifenoli.

Mal di denti e disturbi al fegato

La medicina popolare siciliana attribuiva al pistacchio delle proprietà curative nei casi di mal di denti e disturbi al fegato. Purtroppo non saprei spigarvi il perchè.

Disfunzione erettile

Come dicevo all'inizio della nostra avventura sul pistacchio, questo albero “lo reputo un tributo alla fertilità”. Ma la mia suggestione visiva si è trasformata in un recente studio pubblicato sull' International Journal of Impotence Research. Stando alla ricerca, purtroppo vi posso lincare solo un estratto in inglese • link, una dieta ricca in pistacchi (ricca ma moderata dal buon senso!) ottiene ottimi risultati sul trattamento della disfunzione erettile, grazie al miglioramento della funzionalità dei vasi sanguigni.
Probabilmente è tutto merito dei tanti antiossidanti e delle molecole che migliorano l'elasticità vasale e che combattono il colesterolo abbassando il rischio di accumulare pericolose placche aterosclerotiche.

 

Il pistacchio di Bronte

Potevamo non concludere l'articolo (che spero voi amplierete con le vostre ricette ed i vostri suggerimenti) senza tributare un plauso al pistacchio di Bronte?
Esso è apprezzato per le sue spiccate proprietà nutritive e per la sua bellezza e grandezza. Aggrada stomaco e occhio (e in noi Siciliani scalda anche il cuore). Tutto il mondo ce lo invidia e ce lo richiede. In particolare il Giappone. L'intensa colorazione verde e le sue dimensioni abnormi lo rendono il re dei pistacchi.
 

Nota: Avete ricette o suggerimenti?
Fatevi sentire attraverso i commenti ed i video di youtube?
Volete regalarmi dei pistacchi?
Fatevi vivi!!

 

Autore | Viola Dante; Immagine | commons.wikimedia.org