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Per la realizzazione del carro del Festino di Santa Rosalia, che sfilerà a Palermo il 14 luglio, è stato fatto un accurato studio di sostenibilità. Gli organizzatori del carro del Museo diffuso Santa Rosalia hanno lavorato per utilizzare materiale di risulta al fine di risparmiare denaro pubblico.

Progettazione e realizzazione nel Museo diffuso Santa Rosalia

Le fasi di progettazione e realizzazione dei bozzetti e del modello in scala del carro trionfale sono iniziate a maggio nella Bottega 7 dei Cantieri Culturali alla Zisa, sede del Mu.Sa.R. (Museo diffuso Santa Rosalia), un progetto dell’Accademia di Belle Arti di Palermo.

L’impegno del gruppo di lavoro

Il 12 giugno, un gruppo di lavoro composto da scenografe e scenografi dell’Associazione Alf Leila, affiancati dalle allieve dei corsi di Scenografia dell’Accademia di Belle Arti di Palermo, ha allestito il cantiere esecutivo nel piazzale a lato della Chiesa di Tutti i Popoli alla Missione di Speranza e Carità, luogo di sepoltura di Biagio Conte. Il lavoro continua giorno e notte, con la collaborazione degli artigiani e degli operai della Missione.

Utilizzo di materiali di recupero

Lo châssis che compone la base del carro misura 10 metri di lunghezza per 5 metri di larghezza. La grande luna alta da terra, che raggiunge i 9,5 metri, è realizzata con legno di recupero dipinto con vernice ignifuga bianca. Gran parte del ferro utilizzato è anch’esso di recupero grazie a una dismissione del Comune di Palermo. Il sistema di sterzo e la frenatura provengono da carri degli anni passati. Anche la statua della Santa che sfilerà nel carro è stata realizzata da Franco Reina per il Festino del 2017. Le sue dimensioni superiori al vero la faranno sembrare ancora più vicina, posta in basso in equilibrio su una falce di luna mentre sfila lentamente circondata dalle nuvole, lungo un Cassaro in festa.

Il sogno di un Festino francescano

Fabrizio Lupo, scenografo e autore del tema del Festino, insieme a Gaspare Simeti, responsabile tecnico organizzativo del Comune di Palermo per il Festino, e Filippo Sapienza, storico dell’arte e autore dei testi recitati durante le rappresentazioni, sottolineano l’importanza di questo Festino come un sogno di unione popolare. Il corteo trionfale rappresenta il sogno di fratel Biagio, che desiderava unire la gente sotto qualcosa che fosse al di sopra di tutto, una fede che abbracciasse credenti e atei, il sacro e il profano, accogliendo e unendo tutti, soprattutto gli ultimi che egli chiamava “gli accolti”.

Un impegno per il futuro

Gli scenografi, i fabbri e i falegnami lavorano instancabilmente per realizzare un carro che rappresenti il sogno francescano di unione popolare e voce degli ultimi. Questo Festino è il preludio del 400° anniversario, un traguardo importante che continuerà a celebrare la tradizione e gli ideali di Santa Rosalia e di coloro che si dedicano a promuovere un futuro sostenibile e solidale.

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