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La Sicilia inizia il nuovo anno con una stangata colossale: 4.8 milioni di euro per le discariche siciliane. Sono 12 quelle prese nel mirino dalla Comunità Europea e sono qui di seguito elencate:

  • 1. San Filippo del Mela (contrada sant’Agata),
  • 2. Cammarata (contrada San Martino),
  • 3. Racalmuto (Oliva Troiana),
  • 4. Siculiana (Contrada Scalilli),
  • 5. Leonforte (contrada Tumminelli/Granfonti),
  • 6. Augusta (Campo sportivo),
  • 7. Augusta (Rada di Augusta),
  • 8. Paternò (contrada Petulenti Scillicone),
  • 9. Monreale (contrada Zabbia),
  • 10. Mistretta (contrada Muricello),
  • 11. Cerda (Contrada Caccione),
  • 12.Priolo (Penisola Magnesi).

Ma la stangata in questione non viene dal nulla. Tutto ebbe inizio 20 anni fa, quando ai Sindaci di queste piccole comunità fu chiesto di sperimentare autonomante soluzioni in fatto di "emrgenza rifiuti". Gli stessi quindi potevano realizzare discariche senza particolare vincoli o prerequisiti. Così in men che non si dica, la Sicilia divenne un "monnezzaio" a cielo aperto. 

Poi, a distanza di anni, quando il tasto "rifiuti" divenne assai dolente, agli stessi Comuni venne detto: ok, abbiamo scherzato e giocato, adesso vi diamo il tempo e la possibilità di sistemare il danno che abbiamo fatto. Correva l'anno 2003 ed in 13 anni, non si è mossa una foglia in fatto di bonifiche. 

Così la Comunità Europea ci ha condannati ad una tassa di 200 mila euro per ogni discarica da pagare ogni 6 mesi. Così a giugno del 2015 è scattata la prima penale di 2.4 milioni di euro. A dicembre la seconda per un totale di 4.8 milioni di euro. Ma chi le pagherà queste cifre?