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Il nostro viaggio alla scoperta delle parole siciliane più belle e curiose ci porta oggi ad approfondire un termine che non tutti conoscono e che, sicuramente, non tutti hanno sentito dire: “màzzira” (noto anche nella variante “màzzara“). Viene utilizzato prevalentemente nella costa orientale della Sicilia e viene attribuito a un tipo di persona in particolare.

La lingua siciliana è davvero un tesoro culturale ricco di storia, tradizione e identità. Si tratta di una lingua a tutti gli effetti, da non confondere solo con un dialetto. È, ancora oggi, parlata da milioni di persone in Sicilia e nelle comunità siciliane sparse nel mondo e rappresenta un ponte verso il passato e un simbolo di appartenenza.

Ogni parola trasmette non solo concetti e idee, ma anche sentimenti profondi, emozioni, veri e propri pezzi di storia. Si possono percepire i secoli e i popoli che hanno solcato il terreno dell’isola, la mescolanza culturale che l’ha plasmata, rendendola ciò che è adesso. Il siciliano ha assorbito innumerevoli influenze linguistiche, diventando un crogiolo di culture ed esperienze.

Non si può semplicemente definire un mezzo di comunicazione: è arte, espressione di creatività e individualità. I poeti siciliani, ad esempio, hanno dato vita a versi che catturano l’anima della Sicilia: per fare due esempi, basta leggere le parole di Giovanni Meli o Ignazio Buttitta per rendersene conto.

Preservare la lingua siciliana significa preservare la storia e l’identità dei luoghi. È tramandare alle nuove generazioni un modo di parlare e un patrimonio culturale, che ha radici profonde e solide. Per questo motivo, è sempre bello riscoprire le parole dimenticate e i loro significati, proprio come per il termine di oggi: màzzira. Volete sapere cosa significa?

Quando diciamo a qualcuno che è una màzzira, vogliamo dirgli che è una persona pesante, una vera e propria “palla al piede“. Le origini della parola sono molto antiche e affondano le radici nella lingua araba: deriva da “mi’sara“.

Con questo termine si intendeva in passato il pressatoio di legno, la pietra situata all’estremità degli orologi meccanici, il filo a piombo per chi andava a pesca o anche il macigno legato attorno ai condannati o a chi si voleva “far sparire” in fondo al mare.. Non si può dunque dire che essere una màzzira sia gratificante, però è sicuramente una parola che è utile conoscere.

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