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È stato inaugurato nella corte del Castello di Donnafugata, a Ragusa, il “Donnafugata Farmuseum”, museo del prodotto contadino allestito all’interno dei locali comunali recentemente ristrutturati tramite fondi del Psr. Una nuova iniziativa che rappresenta un format innovativo dedicato a residenti e turisti che possono così scoprire elementi della storia passata della civiltà contadina, da cui tutti proveniamo, per guardare al futuro e all’evoluzione del presente.

Sarà un museo-mercato: accanto alla possibilità di esporre oggetti che sono della tradizione contadina e che sono stati utilizzati da contadini e massari durante la loro attività (dagli aratri alle tinozze per la lavorazione del latte, dalla “caurara” ai campanacci, dalla “mastredda” allo “stacciu” per la produzione del formaggio), ci sono infatti l’esposizione e la possibilità di vendita di prodotti dell’agroalimentare di qualità, dalle conserve alla pasta, dal miele al vino, all’olio.

A realizzare l’allestimento, curato dal designer Luca Giunta e con la collaborazione dall’architetta Federica Schembri, è stata la società Squeti che gestirà la struttura ottenuta in comodato d’uso dopo aver vinto un bando pubblico promosso dal Comune di Ragusa.

Gli obiettivi sono la diffusione della cultura e dei saperi contadini, abbracciando iniziative di promozione, collaborazioni con enti locali ed associazioni e un’offerta museale in continua evoluzione perché si arricchirà di altri elementi che i cittadini vorranno concedere per valutare l’eventuale esposizione.

Gli oggetti in mostra sono infatti frutto di alcune donazioni effettuate in passato dai ragusani al Comune oppure sono stati concessi da collezioni private, come quelle di Angelo Licitra e Pina Neri. Ma già dopo l’inaugurazione altri cittadini hanno manifestato l’intenzione di voler contribuire implementando l’esposizione.

Il “Donnafugata Farmuseum” si distingue per la sua vocazione dinamica, abbracciando una molteplicità di esperienze per coinvolgere un vasto pubblico. C’è infatti un’area destinata a convegni, incontri ed eventi, che potrà essere utilizzata anche da organizzazioni esterne. Spazio inoltre ai laboratori di cucina con un’area attrezzata che sarà dedicata alle produzioni locali, dalla focaccia alla pasta, dal pane ai dolci così anche da fornire su prenotazione, secondo uno specifico calendario, esperienze sensoriali ai turisti.

Per l’inaugurazione è stata la casalinga Stefania Guastella a coinvolgere il pubblico nella preparazione di piatti tradizionali come la pasta all’uovo (tagliatelle, maltagliati, quadrucci), la sfoglia e gli gnocchi di patate. Un altro elemento è l’area dedicata ai bambini, concepita non solo come luogo ludico ma anche come risorsa educativa per le scuole che saranno coinvolte anche per la colazione con i prodotti contadini, puntando alla buona alimentazione. L’obiettivo è offrire un’esperienza interattiva e formativa, che coinvolga i giovani nel mondo affascinante della produzione contadina e che presto avrà anche elementi multimediali e interattivi.

Inoltre il “Donnafugata Farmuseum” si configura come spazio espositivo, per mostre fotografiche e artistiche. Attualmente in esposizione foto di vari autori che documentano il processo di produzione dei prodotti e il lavoro manuale dei produttori.

Due collaborazioni particolarmente significative contribuiscono a valorizzare il “Donnafugata Farmuseum”. La prima riguarda l’associazione “Giovanni Virgadavola APS” nata di recente e dedicata al cantastorie vittoriese scomparso un anno fa. Il museo ospita un bellissimo carretto siciliano e due cartelloni interamente dipinti proprio dal cantastorie. Una collaborazione che guarda ad un gemellaggio con il museo del carretto di Vittoria, come spiegato durante l’inaugurazione da Silvana e Andrea Virgadavola.

La seconda importante collaborazione coinvolge Slow Food Ragusa, che attraverso una convenzione potrà fare rete nella realizzazione di convegni e laboratori del gusto. Sono stati i referenti Lina e Lorenzo Lauria ad illustrare gli obiettivi comuni che, nell’ottica della valorizzazione delle produzioni locali e dei produttori, si intendono portare avanti.

La vendita di prodotti agroalimentari, direttamente collegata all’area espositiva delle attrezzature agricole, rappresenta un elemento chiave del format, mettendo in primo piano i prodotti stessi. Ed è proprio questa la giusta chiave di lettura che differenzia il museo del prodotto contadino a Donnafugata dal museo del contadino che è presente a Ragusa città.

Il sindaco Peppe Cassì, il vicesindaco Gianni Giuffrida, gli assessori Giorgio Massari e Catia Pasta, insieme al presidente del Consiglio comunale Fabrizio Ilardo, hanno presenziato all’inaugurazione, sottolineando l’importanza di questa iniziativa per la valorizzazione della cultura contadina dell’intera regione.

“L’apertura di questa struttura rappresenta un passo avanti nella valorizzazione della nostra storia e delle radici agricole che hanno plasmato la nostra identità – ha sottolineato il sindaco Peppe Cassì, parlando anche complessivamente dei recenti progetti che hanno riguardato il Castello di Donnafugata e il suo parco – Si è pensato non solo ad un luogo di esposizione, ma ad un centro vitale che unisca passato, presente e futuro. Vogliamo coinvolgere le nuove generazioni, trasmettendo loro l’amore per la nostra terra e le tradizioni contadine”.

Un progetto in movimento, come ha sottolineato l’assessore comunale allo Sviluppo Economico, Giorgio Massari: “Obiettivo è la promozione della nostra produzione agricola, un patrimonio che va ben oltre il semplice racconto di antiche pratiche. Con l’area laboratori, si potrà coinvolgere il pubblico nella scoperta dei processi di produzione, rendendo la storia viva e accessibile. La collaborazione con associazioni come ‘Giovanni Virgadavola APS’ e Slow Food Ragusa rafforza l’offerta all’interno di un luogo in cui cultura, storia e gastronomia si intrecciano in un’esperienza unica e coinvolgente”.

Obiettivi condivisi da Squeti, come spiegato dall’amministratore Carmelo Saccone: “Il Donnafugata Farmuseum diventerà così un punto di incontro dinamico, dove i prodotti non sono solo esposti ma diventano protagonisti di un racconto che celebra la tradizione”. Infine il logo del “Donnafugata Farmuseum” guarda al recupero della storia. E’ un tondo con al centro una F, plasmata dall’incrocio di due tratti, evocando la forza del passaggio degli aratri sulla terra fertile. Una rappresentazione simbolica che si intreccia con il legame profondo con la terra, simboleggiando la tradizione agricola che ha plasmato la nostra comunità nel corso dei secoli. Si è inteso così integrarsi armoniosamente con le icone già utilizzate per il Castello di Donnafugata, il Parco e il Museo del Costume. Una coerenza visiva rispetto ad un percorso complessivo, dove ogni elemento si collega all’altro come pezzi di un affascinante mosaico culturale. Gli orari della struttura sono in linea con quelli del castello, mentre maggiori informazioni si possono ottenere sui canali social e sul sito www.farmuseum.it.