A tutti è capitato di sentirsi fin troppo pieni dopo una bella mangiata o di ritrovarsi giù di tono per un colpo di freddo. Per ovviare a queste spiacevoli situazioni, la saggezza popolare siciliana conosce un semplice rimedio. L’acqua vugghiuta, cioè bollita, è anche conosciuta come acqua vugghiuta cu l’addauru e a lumia, e sfrutta le proprietà dell’alloro, una pianta molto amata in Sicilia. L’ alloro ha proprietà benefiche per i disturbi allo stomaco, per le coliche e per curare febbre e tosse. Alcuni conosceranno questa bevanda con il nome di “canarino“: facilita la digestione e permette di eliminare le tossine in eccesso.
Favorisce anche la diuresi e l’attività intestinale e, secondo le nonne, prenderne un bicchiere prima di andare a dormire, fa anche dormire meglio. Difficile confermare o smentire questa tesi. Quel che è certo è che, quando si parla di rimedi antichi o naturali, bisogna sempre essere molto cauti e, soprattutto, non bisogna mai considerarli dei sostituti del parere di un medico (non ce ne vogliano le nonne ma, come si dice, “la salute prima di tutto”!).
L’acqua vugghiuta può essere anche addolcita con il miele, un alimento dalle tante proprietà. Calma la tosse, ha funzione decongestionante e stimola l’apparato digerente. Si narra che, un tempo, proprio questa semplice acqua bollita fosse l’unico rimedio naturale per le famiglie meno abbienti, poiché è facile da preparare e ha un costo irrisorio.
Ingredienti
Procedimento