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È stato aperto ieri il nuovo percorso ipogeo che collega il Giardino della Kolymbetra di Agrigento alla Porta V dell'antica cinta muraria della città. Gli ipogei sono stati realizzati in calcarenite gialla pleistocenica, la stessa roccia utilizzata per i principali monumenti della città e per buona parte del centro sotrico: si tratta di strutture cuniculari scavate in diverse epoche al di sotto dell'antico centro di Akragas e della Valle dei Templi.

Queste strutture sotterranee vennero create in parte per assolvere al fabbisogno di acqua, in parte per immagazzinare derrate alimentare, o anche come cave di conci di calcarenite. Le prime fonti storiche le fanno risalire al 480 a.C.. Più avanti vennero sfruttate anche come rifugi antiaerei. Il percorso ipogeo nel Giardino della Kolymbetra è affascinante e si sviluppa nel sottosuolo per circa 185 metri, con tre ingressi: due all’interno della Kolymbethra – il primo nel vallone e il secondo in corrispondenza della biglietteria Fai – e uno nell’area del Parco Archeologico nella zona di «Porta V».

Sono previste due tipologie di percorso di visita: la prima, della durata di circa 120 minuti, può essere effettuato liberamente o con guida autorizzata e conduce dal Tempio di Giunone fino al Tempio dei Dioscuri; la seconda, di circa 40 minuti, guida i visitatori alla scoperta dell’antico agrumeto della Kolymbethra e dei suoi molteplici significati storici e culturali, rappresentati anche dagli acquedotti ipogei Feaci del V secolo a.C..