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Il prossimo sabato 18 febbraio, alle 20:30 e domenica 19 febbraio, alle 17:30, Silvio Orlando sarà regista e protagonista dello spettacolo “La vita davanti a sé”, tratto dal libro di Romain Gary, in scena al Teatro Pirandello di Agrigento. Il costo del biglietto varia da un minimo di 18 ad un massimo di 23 euro in base al posto.

‘La vita davanti a sé’, vite sgangherate salvate dall’amore

Pubblicato nel 1975 e adattato per il cinema nel 1977, “La vita davanti a sé” è un romanzo commovente e ancora attualissimo, che racconta di vite sgangherate che vanno alla rovescia, ma anche di un’improbabile storia d’amore toccata dalla grazia.

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La trama

È la storia di Momò, bimbo arabo di dieci anni che vive nel quartiere multietnico di Belleville nella pensione di Madame Rosa, anziana ex prostituta ebrea che ora sbarca il lunario prendendosi cura degli “incidenti sul lavoro” delle colleghe più giovani. Silvio Orlando ci conduce dentro le pagine del libro con la leggerezza e l’ironia di Momò diventando, con naturalezza, quel bambino nel suo dramma.Inutile dire che il genio di Gary ha anticipato senza facili ideologie e sbrigative soluzioni il “tema dei temi” contemporaneo: la convivenza tra culture religioni e stili di vita diversi.

I flussi migratori si innestano su una crisi economica che soprattutto in Europa sembra diventata strutturale creando nuove e antiche paure soprattutto nei ceti popolari, i meno garantiti. Se questo è il quadro quale funzione può e deve avere il teatro. Non certo indicare vie e soluzioni che ad oggi nessuno è in grado di fornire, ma una volta di più raccontare storie emozionanti commoventi divertenti, chiamare per nome individui che ci appaiono come massa indistinta e angosciante. Raccontare la storia di Momò e Madame Rosa nel loro disperato abbraccio contro tutto e tutti è necessario e utile. Le ultime parole del romanzo di Gary dovrebbero essere uno slogan e una bussola in questi anni dove la compassione rischia di diventare un lusso per pochi: «Bisogna voler bene».

Lo spettacolo è vincitore de Le Maschere del Teatro Italiano 2022 per Miglior monologo

Un romanzo intenso e ancora attuale, che racconta di vite sgangherate ma anche di un’improbabile storia d’amore toccata dalla grazia. Silvio Orlando ci conduce nelle pagine del libro con la leggerezza e l’ironia di Momò, diventando con naturalezza quel bambino nel suo dramma. Un capolavoro “per tutti”, dove commozione e divertimento si inseguono senza respiro. Il genio di Romain Gary ha anticipato, senza facili ideologie e sbrigative soluzioni, il tema della convivenza tra culture e religioni diverse. Il mondo ci appare improvvisamente piccolo, claustrofobico, in deficit di ossigeno.

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