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Un caso a Milano e poi la morte di una ragazza al ritorno dalla Gmg da Cracovia. In Italia, è psicosi-meningite, non a caso in Sicilia i vaccini sono diventati gratuiti. A spiegare a "Il Giorno" le radici della malattia è Pier Nicola Petrosillo, infettologo dello Spallanzani e direttore dell'Uoc Malattie infettive. L'esperto premette che l'unica arma utile per difendersi dall'infezione è la vaccinazione. In particolare, spiega che "la meningite meningococcica si trasmette con un contatto diretto: uno starnuto, vivere nella stessa stanza, mangiare insieme".

Sui sintomi, il professor Petrosillo avverte: "La meningite è subdola. Come infezioni delle meningi si manifesta con febbre, cefalee, intolleranza alla luce, rigidità nucale, vomito. Ma non esiste solo questo. L'infezione può anche dare una sepsi in vari organi, colpire cuore, cervello, reni e in questo caso è mortale. La sepsi ha un corso diverso: può iniziare come una meningite e poi evolvere con febbre elevata e manifestazioni emorragiche sulla pelle".

Per difendersi, ribadisce, serve la vaccinazione: "Esistono vaccini che sono molto efficaci, che si fanno a bambini piccoli sotto i due anni, a bambini più grandi e agli adulti. È un vaccino consigliato ai giovani e a chi fa vita comunitaria, a chi partecipa a un raduno. Un tempo questo tipo di patologia era diffusa tra i soldati delle caserme perché vivevano molto vicini. C'è una quota di persone, si stima l'1%, che è portatrice, spesso nel cavo orale, di questo batterio che se trasferito a un altro organismo può far sviluppare l'infezione".