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SCIACCA (AGRIGENTO) – Continua a diminure il pesce nel mare di Sciacca, in provincia di Agrigento. I banchi che si trovano in una zona tra 20 e 40 miglia dalla costa sono aggrediti da attrezzature di pesca dei natanti del Nordafrica che utilizzano anche attrezzature vietate per i pescatori italiani. È l'allarme lanciato dall’Ispra, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, nell’ambito di un progetto finanziato dal ministero dell’Ambiente i cui risultati sono stati diffusi oggi dal "Giornale di Sicilia".

Buone notizie, di contro, dalla posidonia, sempre maggiore al largo di Capo San Marco e questo testimonia buone condizioni di salute del mare e un argine all’erosione della costa. L’attività è stata completata ieri dalla nave dell’Ispra. "La tutela dell’area oltre le 12 miglia, in acque internazionali, è difficile da garantire. I nostri pescatori sono limitati dalle direttive Ue, mentre le flotte magrebine si spingono fino alle acque nazionali con le reti derivanti da noi bandite fin dal 1992", spiega la ricercatrice Manuela Falautano.