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Porto Empedocle, un documento di Andrea Camilleri finisce in discarica: cos’è successo?

Sparito e poi ritrovato in discarica un documento del 2003 di Andrea Camilleri. Questo lo hanno stilato nella casa del noto scrittore il 22 aprile del medesimo anno lo sceneggiatore e l’allora sindaco Paolo Ferrara. Camilleri concedeva al Comune l’utilizzo del termine “Vigata” accanto alla dicitura “Città di Porto Empedocle”.

Il documento di Camilleri in discarica, le parole del sindaco

Il sindaco di Porto Empedocle, Calogero Martello, si pronuncia riguardo all’accaduto. “Si tratta di un fatto molto grave, che mi ha condotto ad avviare con urgenza un’indagine interna al Comune. Questo per verificare come, quando e in che modo un documento così importante possa essere stato smaltito in discarica. Ringrazio tutti coloro che si sono adoperati per il rinvenimento tra questi il giornalista Francesco Di Mare. Il documento, com’è giusto che sia, sarà affisso nella stanza di rappresentanza del sindaco. Affinché la memoria e il ricordo di Andrea Camilleri siano tenuti vivi e in maniera adeguata e solenne”.

Perché il documento è stato trovato in discarica

Gli amministratori comunali, all’epoca, come riporta il quotidiano La Sicilia, avevano fiutato la possibilità di trarre vantaggio in termini di visibilità. Questo ovviamente dipendeva principalmente dal commissario Montalbano e da Andrea Camilleri e avevano chiesto e ottenuto di ribattezzare il paese natio dello scrittore con il nome di fantasia, usato nei romanzi, “Vigata”. Dunque questo documento rappresentava un passo decisamente importante per il luogo per ragioni anche culturali. Non si sa ancora perché sia finito nell’area di stoccaggio rifiuti della vicina Aragona.

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Alice Marchese