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"Non auguro a nessuno di vedere la scena che mi sono trovato di fronte io stamani all'uscita della metro di Maalbeek. È stato terrificante": trattiene a stento le lacrime Massimo Medico, originario di San Cataldo (Caltanissetta), mentre racconta quegli attimi terribili al Giornale di Sicilia. Medico, impiegato presso una ditta che si occupa di logistica per conto della Commissione Ue, ha vissuto in prima persona la paura degli attentati di Bruxelles.

Ero al lavoro in un edificio vicino ad una delle uscite della metropolitana quando ho sentito un grande boato e sono sceso in strada con i miei colleghi.

Non erano ancora arrivati i soccorsi ed abbiamo prestato il primo aiuto come potevamo.

C'era odore di bruciato. Persone ferite. Non posso dire le immagini scioccanti. Ho visto una bambina ustionata, con i capelli bruciati, uno dei miei colleghi la teneva in braccio.

C'era anche una neonata, non credo fosse ferita. 

Descrivere quei momenti non è facile: 

La gente urlava, piangeva, erano feriti, bruciati, con dolori dappertutto. Abbiamo cercato di metterli al riparo nel miglior modo possibile. Nel frattempo sono cominciate ad arrivare le ambulanze. Abbiamo dato una mano anche a loro, perché all'inizio erano pochi. Abbiamo cercato di fare il meglio possibile.