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01Un vento molto forte in questi ultimi giorni di giugno si è abbattuto su Balestrate, comune rivierasco siciliano in provincia di Palermo. E’ lo Scirocco, vento caldo proveniente da Sud-est, noto per la forza prorompente della natura, che sbatte e apre senza preavviso porte e finestre e che con altrettanta imprevedibilità e saggezza, quando si ritira svela le tracce del suo passaggio annunciando un cambio improvviso di clima. Un passaggio che a Balestrate ha lasciato aperto lo scrigno più bello della cittadina “il salotto di Via Roma”, donandolo, affinchè se ne riappropriassero, ai suoi cittadini e ai numerosi visitatori, accorsi per assistere all’evento più atteso dell’anno “VENTO DÌ SCIROCCO”.  La suggestiva cornice di Via Roma, pedonalizzata per l’occasione nella parte compresa tra via Mazzini e la Piazzetta S. Anna (Chiesa S. Pietro) e su cui si affacciano le residenze storiche di palazzo Maltese, l’adiacente palazzo Velez con l’omonimo baglio, il palazzo del Rettore Evola e il suo sottostante sottopasso con l’arco, è stata scelta per delocalizzare una significativa serie di rassegne all’interno dell’evento svoltosi dal 25 al 28 giugno 2015. L’evento è stato curato dall’Associazione Culturale Sac. Filippo Evola e promosso dall’assessorato regionale ai beni culturali e all’identità siciliana a seguito di un progetto giunto secondo ad un bando regionale  tra i tanti presentati da associazioni ed enti comunali, dopo 2 precedenti edizioni nel 2007 e nel 2008.  A Balestrate la via Roma lastricata con basole di marmo e i palazzi storici, che vi si affacciano con i prospetti  dipinti nel tipico rosso pompeiano e con mensole reggi balcone in ferro battuto, lastre di ardesia e ringhiere con decorazioni a ferri incrociati e lobature fiorite, diventa uno spazio museale a cielo aperto. Ecco che nel corso delle 4 giornate la strada più antica si trasforma in galleria d’arte con l’estemporanea di pittura e scultura con opere realizzate “live” da pittori e scultori che rivisitano alcuni soggetti dell’opra di pupi, chiamata Campo Arte-I NUOVI PUPI SICILIANI, facendo nascere da lastre di gesso le opere "per grazia ricevuta" di Andrea Buglisi, “il moro” di Igor Scalisi Palminteri  e quelle con i miti rivisitati di Angelica e Orlando con “amore impossibile” di Giovanni Lo Verso.  Il Baglio Velez, ex omonimo frantoio, con ingresso principale dismesso su via Volta (che ha visto transitare dal suo portone tanti carretti prima e poi trattori, lape e camion carichi di sacchi di olive pronti per la macina) e porte secondarie su via Roma (Palazzo Velez del XIX sec) e Meli (magazzino scarico materiale) ha prestato i suoi locali carichi di odore di sansa e di olio ad una particolare ed interessante MOSTRA COLLETTIVA FOTOGRAFICA E D’ARTE, curata dal creativo Santi D’Anna, non nuovo alle organizzazioni di eventi artistici, dopo l’esperienza nella rassegna di arte contemporanea Collettiva "Contaminazioni 2004, organizzata sempre a Balestrate. Qui sulle pareti del baglio, tra i macchinari della molazza e della pressa delle olive, sono esposte le fotografie di Patrice Terraz e Damiano Giuliano, realizzatori della mostra LES FILLES DE PALERMO con i volti intensi e le storie della prima generazione di donne assunte come "scaricatrici di porto" a Palermo. Nella parte centrale del baglio gli unici elementi a testimoniare la presenza dell’ex frantoio sono i fiscoli (le coffe di ‘ddisa intrecciata e utilizzata nella pressa per spremere i noccioli di olive), qui scenograficamente riutilizzati “trait d’union” come parquet all’interessante esposizione fotografica TRAMA&ORDITO di Chiara Polizzi, che racconta con opere fotografiche composte da pseudo retini (tessuti con trama e ordito finissimi) le storie di alcune ricamatrici siciliane. Nei piccoli magazzini di ammasso delle olive, poste in attesa della molitura, gli atavici termini usati nel frantoio “sansa, giarra, burnia e cafiso” lasciano il posto alla tecnica fotografica di stampa VAN DYKE (processo che impiega una soluzione sensibilizzante di Ammonio Ferro Citrato, Acido Tartarico e Argento Nitrato che ricorda in fase di stampa il caratteristico colore seppia delle opere del pittore Fiammingo van Dyck) con cui Emilia Di Maggio Ilyà e Simone Paruta stampano le foto della loro particolare mostra TALIA CU C’E’ (trad. Guarda chi c'è)-Alternative Photographic Processes. Con questi ultimi lavori Emilia insieme al compagno cura una particolare ricerca fotografica sempre con onirica visione, qui però addolcita dopo la sua maternità rispetto ai precedenti lavori provocatori, su alcuni soggetti tipici della Sicilia del dopoguerra “i sparritteri, a quararara, a tappinara, u fruciuni, u pumatusu, u ricuttaru, l’affriggiusa, a pignatiddara, a babba priata e u nguttumatu” (traduzione: maldicenti,  calderaia-artigiana che produce tegami in rame, sgualdrina, frettoloso, figo, ricottaio, pietosa, strega, sciocca entusiasta, angosciato) con i loro costumi, modi di vivere e relazionarsi nell’ambiente del territorio balestratese, ricco di influenze passate ma aperto al futuro. Ogni fotografia è accompagnata da alcuni oggetti particolari in uso del soggetto, come in una performance d’arte. Il più grande magazzino di carico e scarico dell’ex frantoio è invece sede della mostra d’arte NON FLESSI MA RIFLESSI curata da Pietro Polizzi (che propone alcune foto realizzate con filtri ed esposizioni forzate senza manipolare l’immagine in postproduzione) e Nello Costa, con le opere esposte “Corpus Domini” del primo e “Palummedda di mari” e “Le vampe”  del secondo.  Vento di Scirocco è anche un interessante slide fotografico di immagini d’epoca di Balestrate che esce fuori da internet e dal gruppo Facebook “BALESTRATE DÌ UNA VOLTA” per approdare nel sottopasso di Via Roma (palazzo del rettore Evola ), dove sotto l’arco che conduce in via Gioberti con accanto l’edicola votiva dedicata alla Madonna -anni 60 dell' 800- è allestito un salottino per consentirne in relax la reale visione su un apposito schermo. Le immagini selezionate dall'Archivio Fotografico Agrusa e dal gruppo Facebook citato che ha in Massimo De Cillis un attento e fine estimatore delle antiche bellezze artistiche e culturali balestratesi, montate da Alberto Agrusa, Maria Pirrone e Vincenzo Agrusa hanno la forza catartica di proiettare lo spettatore in un tempo lontano per riscoprire un intero patrimonio culturale fatto di storia, usanze, tradizioni e bellezze naturalistiche ed emozionarsi ancora oggi perché caratterizzano l'identità del piccolo paese sul mare. La stessa ottima location è scelta anche per la proiezione del cortometraggio U JORNU AVANTI prodotto da Miterra VedoLab e Ass.Turistica Pro Petralia “F.sco Tropea”. Vento di Scirocco è un grande contenitore dentro il quale eventi collaterali consentono ai ragazzi di accostarsi al mondo della fotografia con workshop curati da PalermoFoto (Giuseppe Sinatra, Doldo e Salvo Veneziano): LA SPIRACOLOFOTOGRAFIA mostra la costruzione e l’uso della macchina fotografica stenopeica mediante l’utilizzo dell’antica tecnica Pinhole; LE STAMPE BLU mostra e insegna la stampa della foto da un negativo, ricavandola da una foto digitale, attraverso un laboratorio ricreato ad hoc in camera oscura. Il workshop TECNICHE DÌ ILLUMINAZIONE CREATIVA invece si rivolge agli adulti con un laboratorio che insegna come fotografare al buio, adoperando una fotocamera digitale fissata su un cavalletto al buio ( F11 in posa BULB ), uno o più soggetti che vengono illuminati dalla paziente opera di una torcia secondo disegni mirati su essi seguendo la tecnica del LIGHT PAINTING, in cui il fotografo è qui disegnatore della luce. Ancora laboratori all’aperto per ragazzi a cura dell’equipe di MammaMia, i cui animatori vestiti come "una volta", parlando come "una volta", propongono  a bambini e ragazze I GIOCHI DI UNA VOLTA ” scarica canali, il gioco dei tappi, a singa (la linea), cavaddi avuti (cavalli ricevuti), acchiappareddo (acchiapparello), u cucuzzaro (il campo di zucche), i pitrudde (sassolini), i quattru cantunere (quattro cantoni), u fazzulettu (fazzoletto)” e tanti altri, coinvolgendo poco per volta anche gli adulti tra una tarantella e una contradanza. All’insegna della sicilianità, motivo conduttore della kermesse, via Roma viene  popolata la sera da bancarelle adibite alla degustazione del cibo di strada siciliano, che con ” BALE-STREET FOOD i sapori del cibo da strada” propone per mezzo di un ticket di 5 Euro l’assaggio di specialità siciliane tipiche: pani cu a meusa (milza), pani cu i panelle (frittelle di farina di ceci), capunata (caponata di melenzane), tabulè, cous cous, arancina, cannoli e vinuzzu, attraverso un simpatico coupon divisibile in 6 pezzi (uno per ogni specialità gastronomica) che Vignettista Sicciarotu  ha simpaticamente disegnato per l’occasione. Girando per le varie performances d’arte e gustando la gastronomia siciliana tra le bancarelle è possibile rilassarsi su comodi puff e divani appoggiati su tappeti dalle trame mediterranee, come un vero salotto di casa, ascoltando in sottofondo musica live delle bands SHALA, SUPRATERRA, LEAVES (Michele Romeo e Eko Experience) e MASSIMO SCALICI TRIO; uno spettacolo dei sensi, dove occhi, suoni, gusto si miscelano con un garbato e genuino mix. Se il made in Sicily è il motivo ispiratore delle performances d’arte e del gusto, lo stesso motivo ispiratore si muove nel segno della cultura, consentendo di incontrare alcuni giornalisti e scrittori per la presentazione di libri a corollario e in tema con le quotidiane e specifiche attività programmate: 101 COSE DA FARE IN SICILIA ALMENO UNA VOLTA NELLA VITA di Daniela Gambino, PIACERI E MISTERI DELLO STREET FOOD PALERMITANO di Gaetano Basile, SICILIA ISOLA DEL TESORO di Agostino Porretto e I RACCONTI DEL TRENO di Daniele Pillitteri, completando ciò che il 1° giugno la kermesse aveva anticipato con il “preview” dell’intero programma  e la premiazione dei lavori eseguiti dagli alunni dell’Istituto Comprensivo “Rettore Fiippo Evola”, risultati vincitori al Concorso IO MI SENTO SICILIANO E PERCHE’ . Il piacere del gusto, delle tradizioni gastronomiche siciliane e del diffonderne la modalità di cucinarle è il motivo ispiratore del laboratorio CAMPO MESTIERI E SAPORI, ospitato “open air” in via Roma, con alcune ricamatrici  che mostrano l’arte di tombolo, pizzo e ricamo a telaio e alcune massaie che mostrano come stendere la pasta sopra “u scannaturi” (spianatore di legno) per la preparazione con un busu (filo di "iuncu"-erba secca che si trova nei nostri torrenti) dei maccarruna (maccheroni di casa) e dei noti cucciddati (buccellati dolci preparati per le festività natalizie) con la farcitura di marmellata di fichi e frutta secchi. Accanto ad esse 2 marinai mostrano invece come si ripara,  tessendo, la rete da pesca bucata dall’usura. Direttamente dall’Expo 2015 interviene anche lo Chef Giuseppe Giuffrè per mostrare  COME NASCE LA CASSATA, preparandone una dal diametro di 1 metro (quasi da Guiness) e favorendone l’immediata dolce degustazione. Ancora “open air” sulle basole in marmo di Via Roma sono disposte in fila ordinata tante auto multicolorate per la MOSTRA STATICA DÌ AUTO D’EPOCA, un appuntamento vintage apprezzato dagli intenditori del genere. Anche continuando nel segno del “sicily sound” la piazza Rettore F. Evola diventa scenario serale di concerti, show musicali e spettacoli di cabaret, presentati da un garbato Massimo Minutella, mentre gli applausi alle sonorità e l’aggregazione di tantissimi fans confermano il gradimento improvvisando uno show con le luci del proprio cellulare. Sul palco, illuminato da luci ed effetti speciali, si succedono le esibizioni dei MALUVERSU BAND, CALANDRA & CALANDRA, LELLO ANALFINO, SASA’ SALVAGGIO, LAB ORCHESTRA, MARIO INCUDINE, PEPPE CUBETA.  Non lontano dalla piazza sul corso principale un’ondata di gente si riversa avanti e indietro per un’antica usanza locale dura a morire: A PASSIATA (vasca, struscio), complice il caldo, le citate mostre d’arte, la bella gente in strada, la musica, le luci a festa in onore di S. Pietro e le bancarelle.  Come una scatola cinese, che poco per volta si apre mostrando gli interni del suo prezioso scrigno, Vento di Scirocco regala in piazza Rettore F. Evola le ultime emozioni ad un pubblico numeroso in trepida attesa di applaudire i suoi beniamini e collaudati attori locali della Filodrammatica, sezione primaria e fiore all’occhiello dell’Associazione “Sac. Filippo Evola”, che da decenni propone gustose commedie dialettali e non. Sotto l’attenta regia di Massimo D’Aleo VADO PER VEDOVE, commedia farsesca in 3 atti du G.Marotta e B.Randone regala le risate promesse e dispensate dalle colorite caratterizzazioni dei bravi attori Lorenzo Cottone, Vito Milazzo, Antonella Musso, Giuseppe D’Aleo, Concetta Tarantino, Gaetano Cusimano, Valeria Lo Grasso, Mariangela D’Aleo, Paolo Provenzano, Giovanni Pusateri, Noemi Cottone, Tonino Palazzolo e Giuditta Musso.  Vento di Scirocco è anche un simpatico gioco che fa uscire fuori da internet l’HASTAG, creato per l’evento con una simpatica cornice che ne riproduce logo e hastag ‪#‎VentoDiScirocco, per una popolare e gioiosa partecipazione per le strade che consente di fotografarsi con essa e postarla come una catena attraverso il social Facebook sul proprio profilo, sulla pagina dell’evento e sui gruppi di appartenenza.  Come in un film, in cui fa la breve ma intensa apparizione un attore famoso, anche Vento di Scirocco ha il suo cameo nella rivisitazione delle SERENATE D’AMURI SOTTO LE STELLE, che qualche fine cantore balestratese ancora usa fare per dichiarare l’amore per conto dell’innamorato alla sua fidanzata nell’imminenza del loro matrimonio. Nel rispetto della tradizione più genuina “sicciarota” gli stornelli d’amore, cantati e accompagnati da chitarra, mandolino e fisarmonica da Matteo & Totò Orlando e Pino Ferrara, itineranti a tarda notte per le strade di Balestrate, hanno il suo degno epilogo con la partecipazione “guest star” di Lello Analfino che canta la poetica “Ciuri di primavera” sotto il davanzale di Palazzo Santoro, in fondo a via Roma, dove si affaccia la bella innamorata e dove la storica location risveglia emozioni, miscelandole come sempre tra presente e passato proprio alle spalle del Cortile Perricone, il cuore pulsante della “Sicciara” storica. Attorno ad esso Don Giacomo Santoro, dopo avere ottenuto in sub concessione nel 1678 il feudo di Sicciara da Domenico Leto e nel 1682  il titolo di Barone delle Balestrate, costruì l’attuale palazzo (in seguito modificato) ed una grande fattoria per accogliere i primi abitanti della nuova borgata, embrione dell’attuale comune di Balestrate. Mai vista a “Sicciara” (Balestrate) così tanta spontanea aggregazione di ragazzi in t-shirt gialla (nella varie mansioni di hostess e collaboratori della kermesse), partecipanti, visitatori, che esce fuori le locali appartenenze politiche, nel difficile e bel riuscito proposito di legare passato e presente, tradizioni  e innovazioni, le arti di una volta e quelle di oggi, analizzate, elaborate e realizzate con gusto e certosina attenzione dal coordinatore Vito Rizzo e da Aurora Musso (presidente dell’Ass. Cult. Sac. F. Evola), seguiti dai numerosi e bravi collaboratori e con l’intelligente mezzo dei media e dei social, ed anche in diretta radio a Palermo su Radio Action e a Trapani su Radio Cuore, dentro il vasto contenitore dell’evento. Vento di Scirocco rompe gli schemi di tutto e per tutto ciò che si è visto e per il modo di fare eventi in Sicilia, nel nome della cultura e delle tradizioni made in Sicily, ponendosi come l’evento più GLAMOUR dell’anno. Mi piace pensare da “sicciaroto” che in questi giorni di festa per le strade di Balestrate si siano divertite anche le anime dei Santoro, Evola, Ferrara e Maltese, affacciate simbolicamente davanti alle loro residenze, che da “pionieri” del nucleo comunale hanno fatto grande Balestrate con l’avvento degli stabilimenti enologici dei Florio, Woodhouse, Ingham, gridando un genuino ASSABENERICA (Dio ti benedica). Sicuramente applaudono anche loro, rivendicando, per farle conoscere ai loro discendenti e ai visitatori, l’apertura oltre ai salotti di ciò che resta della grande bellezza di Balestrate, con il fasto degli interni delle storiche abitazioni e degli stabilimenti enologici, in massima parte oggi privatizzati o dismessi, in una sorta di SICCIARA APRE LE PORTE- LA GRANDE BELLEZZA DI BALESTRATE : residenze storiche e resti di archeologia industriale della prima metà del XIX sec”!!  Assabenerica picciotti – Dio vi benedica ragazzi – God bless you guys

 

di Giuseppe Russo

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