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Alla segretaria storica, Germana Chiodi, 75 milioni di euro; gli altri 75 milioni suddivisi tra i 5 nipoti. Bernardo Caprotti, il fondatore di Esselunga morto lo scorso 30 settembre, ha deciso così. Il lasciato, a ben vedere, è da vertigine. Il conto corrente, con con tanto di titoli, ammonta infatti a 150 milioni di euro. Si tratta dei risparmi  personali del patron della catena di supermercati.

Alla signora Germana, 68 anni, entrata a 20 nel gruppo, pensionata da dirigente nel 2008 e ancora attiva in Esselunga con un contratto di consulenza, dopo le donazioni per 10 milioni nel 2006, 2007 e 2009 Caprotti ha lasciato in eredità anche due quadri di fiori di Mario Nuzzi e l'archivio storico di  Esselunga. "Germana custodisce il ricchissimo archivio che narra anche le molte dolorose vicende familiari oltre che aziendali", scrive nel testamento. Poi il pubblico elogio: "A lei voglio esprimere la mia immensa  gratitudine per lo straordinario aiuto che mi ha prestato nel corso degli anni".

Va detto che i 75 milioni della Chiodi si ridurranno a 69 milioni con l'imposta di successione, pari all'8% per chi non ha legami di parentela col defunto, mentre i nipoti Andrea e Fabrizio dovrebbero vedere i loro 30 milioni limarsi a poco più di 28 milioni (tassazione al 6%). Fisco leggero infine per i giovani figli di Giuseppe Caprotti, parenti in linea diretta (4%): i 45 milioni diventeranno circa 43. Sempre di un bel gruzzolo si tratta.