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CALCOLI-BILIARILa calcolosi biliare è una patologia provocata dalla presenza di calcoli, piccoli sassolini solidi, differenti in numero e dimensioni, all’interno della colecisti o cistifellea (colelitiasi) oppure del coledoco (coledocolitiasi), il dotto in cui la bile scorre dal fegato al duodeno; ed eccezionalmente si trovano nelle vie biliari intraepatiche. I calcoli si sviluppano per effetto della cristallizzazione della bile, il liquido giallo-verde secreto dal fegato che permette di digerire i grassi, contenuto nella colecisti in attesa di essere rilasciato nell’intestino. I calcoli biliari si distinguono in base alla loro composizione chimica: possono essere costituiti da solo colesterolo (hanno un colore giallo pallido, sono solitari e rotondi e hanno circa 2 cm. di diametro); da sali di calcio, bilirubina e altre sostanze organiche (calcoli pigmentati), distinti in bruni (più diffusi nei soggetti appartenenti a popolazioni economicamente più disagiate) e neri (abbastanza comuni nei soggetti portatori di cirrosi epatica e di patologie ematiche); da colesterolo, sali di calcio, bilirubina e acidi biliari (calcoli misti), che hanno una forma sferica, sono sfaccettati, lisci o ruvidi.

CALCOLI BILIARI 2CAUSE: Generalmente si ritiene che la causadei calcoli biliari di colesterolo sia l’eccesso di colesterolo che la bile non è in grado di sciogliere. Ciò comporterebbe la formazione di cristalli che si solidificano fino a formare i calcoli. I calcoli biliari pigmentati, invece, si formano per effetto della sedimentazione della bilirubina, un liquido di scarto rilasciato dal fegato. FATTORI DI RISCHIO: Tanti sono i fattori di rischiodella calcolosi biliare: sesso femminile (per via della maggiore produzione di estrogeni ad esempio  in gravidanza, terapia ormonale sostitutiva, assunzione di contraccettivi ormonali, che provoca un aumento del colesterolo nella bile, riducendo la motilità della colecisti e favorendo la formazione dei calcoli biliari, sovrappeso/obesità e dimagrimento troppo rapido, età (persone con età superiore ai 60 anni tendono a produrre più colesterolo nella bile), predisposizione genetica di determinate etnie (es. messicani e indiani d’America) ad una maggiore presenza di colesterolo nella bile, farmaci anticolesterolo, eccesso di trigliceridi nel sangue (ipertrigliceridemia).

CALCOLI BILIARI 1SINTOMI: La calcolosi biliare è nel 60-70% dei casi asintomatica o si presenta con sintomi che possono ingannare (digestione difficile, stitichezza, nausea, meteorismo intestinale, diarrea, cefalea). Quando i sintomi si fano più importanti, si parla di colica biliare, un dolore intenso a livello addominale superiore (ipocondrio destro) e sopra-ombelicale (epigastrio) che insorge acutamente, spesso dopo pasti molto ricchi di cibi grassi e/o fritti, e tende ad aumentare progressivamente, di durata superiore ai 30 minuti, che può raggiungere le 3 ore. Il dolore può irradiarsi alla spalla destra e alla regione intrascapolare, essere accompagnato da vomito, a volte colorito verdastro, urine scuire e da sfumatura gialla delle sclere. Nei bambini piccoli la sintomatologia dolorosa è caratterizzata da crisi di pianto con retrazione delle gambe sull’addome. DIAGNOSI: Nella maggior parte dei casi, i calcoli biliari vengono diagnosticati durante esami per altri tipi di patologie. Se vi è un loro sospetto, il medico prescrive un’ecografia in cui l’ecografista, tenendo in mano una bacchetta e facendola scorrere sull’addome, invia speciali onde sonore verso la cistifellea. Se ci sono calcoli, le onde sonore rimbalzano anche su di essi, rivelandone l’esatta posizione. Possono però essere necessari altri esami: TAC, scintigrafia, colangiopancreatografia retrograda endoscopica ( l’endoscopio rimuove il Clcolo nel dotto biliare, catturandolo con una specie di cestello), esami del sangue (per rilevare segni di infezioni, ostruzioni, pancreatite o ittero).

LAPAROSCOPIATRATTAMENTO FARMACOLOGICO E CHIRURGICO: Il trattamento farmacologico prevede la somministrazione di farmaci antispastici, antinfiammatori e farmaci in grado di sciogliere lentamente i calcoli di colesterolo. Questi ultimi, assunti per lungo tempo, possono però comportare rischi di recidive. Se tutto ciò non è sufficiente, si procede a laparoscopia e video- laparoscopia, nuove tecniche che, utilizzando strumenti di piccole dimensioni e una videocamera inseriti nell’addome tramite piccole incisioni,  hanno rivoluzionato il percorso chirurgico per l’asportazione dei calcoli, riducendo i tempi di degenza e le complicazioni legate allalaparotomia, che prevedeva un taglio sull’addome del paziente per l’asportazione della colecisti e dei calcoli al suo interno.

PREVENZIONE: Una corretta alimentazione può prevenire la formazione dei calcoli, adottando buone abitudini come: preferire piccoli pasti frazionati nel corso della giornata, assumere almeno 1,5 litri di acqua nell’arco della giornata, consumare alimenti integrali per normalizzare il transito gastrico e intestinale e almeno 5 porzioni di frutta e verdura al giorno (es. succo di mela filtrato, limoni, sedano, pomodori e barbabietole), mangiando grassi sani (es. olio extravergine d’oliva, olio di cocco), oltre naturalmente a ridurre gradualmente peso e circonferenza addominale e a praticare un’attività fisica regolare, anche semplicemente camminando tutti i giorni a passo svelto ma senza affanno. Tra i rimedi naturali: decotto di tarassaco ottenuto con polvere di radici, menta piperita per sciogliere i calcoli grazie al mentolo contenuto nelle foglie, carciofo, ricco di cinarina, che regola la quantità di bile e vitamine, proteggendo il fegato e regolando la quantità di colesterolo.

Caterina Lenti

MeteoWeb