La storia della ceramica siciliana parte da lontano. Per parlare di questa straordinaria arte bisogna iniziare dal periodo Neolitico. Fu allora, infatti, che si passò da un’economia di caccia e raccolta a un’economia di agricoltura e allevamento.
Andando ancora più indietro, dobbiamo risalire alla scoperta della ceramica. I più antichi ritrovamenti sono localizzati in Oriente (Giappone, Medio Oriente e odierna Turchia). Si pensa che la nascita della ceramica scaturì dall’osservazione dell’indurimento della terra battura, in seguito all’azione del fuoco. I nuovi manufatti vennero utilizzati per pavimentazioni, conservazione dei cibi e realizzazione di oggetti. Dal vicino Oriente, la cultura della ceramica raggiunse l’Italia, nel VI millennio a.C., con una forte espansione nel Meridione e in Sicilia. Poi proseguì verso la Spagna e il Portogallo.
Come ben sappiamo, la Sicilia è da sempre stata crocevia di popoli. Nono stante le diverse dominazioni, però, la ceramica siciliana ha saputo mantenere un suo specifico e distinto carattere. Già dal Neolitico sono stati ritrovati importanti reperti. Importante fu l’arrivo dei Greci sulla nostra isola, che portò novità e raffinò le tecniche. Il maggiore sviluppo della lavorazione della ceramica si ebbe nel Neolitico e nel periodo greco, per poi affievolirsi nel corso delle dominazioni romane e bizantine.
L’arrivo degli Arabi sull’Isola diede un nuovo e forte impulso all’arte della ceramica: venne introdotta l’invetriatura, tecnica proveniente dall’Oriente. Questa tecnica consisteva in una miscela di sostanze da cospargere sul corpo ceramico, che si vetrifica in cottura. Fondamentale, in tal senso, è la presenza del silicio: questo, fondendosi ad alta temperatura con altre sostanze, dona colore alla ceramica e impermeabilizza.
Nella seconda metà del XIV secolo, con la dominazione spagnola, mutano leggermente stili e tecniche, con l’introduzione di nuovi colori. Nel tardo Cinquecento e nei primi del Seicento, la ceramica siciliana assume lo stile del Rinascimento italiano.
La storia della ceramica siciliana passa da città come Santo Stefano di Camastra (ME), Caltagirone (CT) e Sciacca (AG). Gli artigiani continuano a tramandare la loro esperienza. Una grande importanza, tra il 1600 e il 1700, ebbe Caltagirone.
Il processo di produzione artigianale della ceramica siciliana è svolto a mano e la qualità finale delle opere dipende ovviamente dal maestro che le realizza. Diversa è la produzione industriale.
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