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L'ormai acclarato cimitero di mafia – questa l'ipotesi più accrediatata – a Roccamena, in provincia di Palermo, sta facendo molto, molto discutere. Gli investigatori hanno trovato sei teschi, forse sette, sei scarpe di modello diverso e dei bossoli di fucile. Come riporta "LiveSicilia", si ritiene che in fondo alla caverta ci siano cadaveri di morti ammazzati. In particolare, si legge:

L'ipotesi è che sepolti sotto il fango possano esserci altri corpi. Molti di più dei sette finora recuperati. Per scoprirlo, però, bisogna pianificare una campagna di scavi. Prima di avviarla bisognerà analizzare i reperti finora recuperati. Innanzitutto, bisogna datare le ossa. La prima impressione, analizzando scarpe e resti di indumenti, è che risalgano alla fine degli anni Settanta. Non si tratterebbe, dunque, di una foiba risalente a una delle due guerre mondiali. Una datazione precisa potrebbe circoscrivere l'eventuale comparazione genetica con i parenti delle persone scomparse.

Ma non si tratta di un lavoro né facile, né veloce. Finora a Roccamena hanno lavorato con secchi e carrucole i vigili del fuoco, ma è impossibile andare in profondità senza mettere a rischio la vita di chi scende già per decine di metri. Ecco perché, prima di avviare gli ulteriori scavi, bisognerà attendere gli esiti delle prime perizie.