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La famosa "patente a punti" è stata introdotta nel 2003 ed è regolata dall'articolo 126-bis del codice della strada. Al momento del rilascio, ogni automobilista riceve in dotazione un punteggio di 20 punti, che possono essere decurtati in caso di determinate infrazioni. Una volta terminati i punti, la patente è sottoposta a revisione e per rientrarne in possesso si deve rifare l'esame. 

Le infrazioni più gravi vengono sanzionate dal codice della strada con una decurtazione dei punti compresa tra 1 e 10, regolata da un'apposita tabella. Se il conducente commette più di una infrazione, può perdere al massimo 15 punti, purché l'infrazione commessa non preveda la revoca o la sospensione della patente. In quel caso, ricorda lo Studio Cataldi, l'automobilista perde tutti i punti della patente. Per i neopatentati (coloro che hanno la patente da meno di tre anni) le sanzioni sono raddoppiate. 

Per controllare i punti della patente, ci si può registrare sul "Portale dell'automobilista", utilizzare un'app sullo smartphone o contattare il numero telefonico 848.782.782.

Come si recuperano i punti della patente?
I titolari delle patenti A e B possono recuperare fino a 6 punti con dei corsi organizzati da autoscuole o soggetti autorizzati, mentre chi è in possesso delle patenti C, C+E, D o D+E può recuperare fino a 9 punti. Se, poi, per due anni non si commettono infrazioni che comportano la decurtazione di punti, prima che il punteggio si esaurisca, si torna automaticamente ad avere il pieno di 20 punti. A chi non abbia mai subito decurtazioni, vengono accreditati due punti ogni due anni, fino ad un massimo di 10 (ai neopatentati ne viene attribuito uno solo l'anno).