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Quarant’anni fa, Comiso, una cittadina in provincia di Ragusa, divenne il cuore pulsante del pacifismo internazionale. Negli anni ’80, la mobilitazione contro l’installazione dei missili nucleari Cruise all’aeroporto locale attirò centinaia di migliaia di manifestanti, guidati da figure come Pio La Torre e Giacomo Cagnes, allora sindaco della città e presidente del Comitato unitario disarmo e pace (Cudip).

Oggi, il deputato regionale del Partito Democratico Nello Dipasquale ha presentato un disegno di legge all’Assemblea Regionale Siciliana (Ars) per consacrare ufficialmente Comiso come città della pace, rilanciando il suo ruolo simbolico e culturale. “Ho scelto Comiso perché quarant’anni fa era la capitale del pacifismo internazionale”, ha dichiarato Dipasquale, sottolineando l’eredità storica che rende la cittadina iblea il luogo ideale per questo progetto.

Un comitato per promuovere la cultura della pace

Il disegno di legge propone la costituzione di un comitato istituzionale, a titolo gratuito, incaricato di coordinare e promuovere iniziative a favore della cultura della pace. Il comitato sarà composto da figure di spicco, tra cui il presidente della Regione Siciliana, il sindaco di Comiso, il presidente del Libero consorzio comunale di Ragusa, i deputati Ars del collegio di Ragusa, il provveditore agli studi di Ragusa e i rettori delle università siciliane di Palermo, Catania, Messina ed Enna. L’obiettivo è chiaro: fare di Comiso un punto di riferimento per il dialogo e la cooperazione tra i popoli, in particolare nel contesto del Mediterraneo. “La Sicilia ha il dovere di tornare ad essere un ponte tra i popoli del Mediterraneo”, ha affermato Dipasquale, evidenziando la vocazione della regione come crocevia di culture e civiltà.

La Settimana internazionale della pace

Uno degli elementi centrali del progetto è l’organizzazione della Settimana internazionale della pace, un evento annuale che mira a coinvolgere cittadini, istituzioni e organizzazioni internazionali. Durante questa settimana, Comiso ospiterà convegni, conferenze, tavole rotonde, mostre di arte e fotografia, rappresentazioni teatrali, cineforum, festival e concerti, tutti dedicati alla promozione dei valori di pace e nonviolenza. L’iniziativa si ispira a esperienze simili già consolidate in altre regioni italiane, come Toscana, Emilia-Romagna, Umbria, Campania, Veneto e Lombardia, dove leggi regionali hanno istituito programmi per la diffusione di una cultura della pace. L’evento punta a rafforzare l’identità di Comiso come luogo simbolo di impegno civile e a stimolare il confronto su temi globali come il disarmo e l’accoglienza.

Un’eredità storica che guarda al futuro

La proposta di Dipasquale si radica nella memoria delle lotte pacifiste degli anni ’80, quando Comiso si oppose con forza alla militarizzazione del suo territorio. Pio La Torre, figura simbolo della lotta contro la mafia e per la pace, raccolse un milione di firme contro i missili Cruise, portando in piazza oltre 100mila manifestanti. Il contributo del Cudip e di altre realtà locali, come il movimento pacifista Verde Vigna, fu determinante per lo smantellamento della base militare Usa a Comiso, completato nel 1991. Più recentemente, nel gennaio 2025, l’ultima area ex Usa è stata riconvertita a usi civili, grazie all’azione politica del Movimento 5 Stelle e all’impegno del governo nazionale.

Comiso come ponte nel Mediterraneo

Il progetto non si limita a commemorare il passato, ma guarda al futuro, proponendo Comiso come fulcro di una nuova stagione di impegno civile. La cittadina iblea, con la sua posizione strategica e la sua storia, è vista come il luogo ideale per promuovere un Mediterraneo di pace, libero da armi di distruzione di massa e da installazioni militari come il Muos. Il disegno di legge si allinea con l’appello dell’Anci Sicilia per il disarmo e la ratifica del trattato per il bando delle armi nucleari, sottolineando l’importanza di una Sicilia accogliente verso profughi e richiedenti asilo. “Comiso, con la sua storia e la sua gente, può diventare il cuore pulsante di una nuova stagione di impegno civile per la pace”, ha concluso Dipasquale.

Un impegno condiviso per la nonviolenza

Il disegno di legge si inserisce in un contesto più ampio di iniziative regionali per la pace. La Consulta della Pace di Palermo, ad esempio, ha invitato i candidati alla presidenza della Regione Siciliana a sostenere la riproposizione di un precedente progetto di legge sulla cultura della pace, il pdl 501, bloccato inspiegabilmente in commissione bilancio nel 2013 nonostante il sostegno di 35 parlamentari. Il movimento pacifista siciliano, che trae ispirazione da figure come Danilo Dolci, continua a promuovere una visione di pace attiva, che combini la lotta contro la militarizzazione con l’impegno contro le mafie e l’ingiustizia sociale.

Fonte della foto.

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