Arte e cultura

Le regole del Comparatico in Sicilia: ecco cosa bisogna fare per essere veri Cumpari

Il Comparatico in Sicilia è una cosa molto seria.

  • Cumpà e Cummà: compare e comare. Dietro questi due termini c’è un intero mondo, fatto di tradizioni siciliane che, ancora oggi, si tramandano.
  • Essere compari non è cosa da poco: è un legame che si avvicina a quello tra fratelli.
  • Questo strettissimo rapporto ha un valore che potremmo definire “sacro“: forse non tutti lo sanno, è connesso alla figura di San Giovanni.

Uniti come fratelli, anzi, come compari. Quella del Comparatico in Sicilia è una tradizione antica, che continua a mantenersi viva in diverse località. Difficile spiegare cosa rappresenti questo legame. Diverso da un legame di sangue, è basato su una fiducia reciproca e viene sancito da alcuni rituali che legano per sempre i due “contraenti”. Entrambi si impegnano a sostenere ed aiutare l’altro in caso di necessità e, in generale, a camminare accanto lungo il percorso della vita. Il valore quasi sacro del comparatico e del commaratico appare evidente quando si approfondiscono le tradizioni di questo legame, che lo collegano alla figura di San Giovanni.

Come si diventa compari?

Ecco alcuni modi per stringere Comparatico:

  1. Facendo da testimoni alle nozze (cumpari o cummari d’aneddu = di anello).
  2. Tenendo a battesimo un figlio dell’amico/a.
  3. Stringendo comparatico o commaratico nella notte del 24 giugno. I modi per stringere questo tipo di comparatico sono vari: sulle Madonie è uso scambiarsi un garofano rosso e mangiare insieme dopo aver recitato alcune formule per il comparatico; nel messinese la cerimonia avviene attraverso lo scambio di un confetto; in altri posti è uso bere un sorso d’acqua salata o intrecciare i capelli dei compari.

I primi due modi sono misti, ossia un uomo può divenire compare di una donna e viceversa, mentre il terzo viene solitamente usato per il comparatico di due soggetti dello stesso sesso.

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Comparatico in Sicilia: San Giovanni Battista

Il più forte fra i vari comparatici è quello di San Giovanni, in cui si affida la propria amicizia al Santo. Perché si decida di diventare compari o commari presupposto essenziale è uno stretto legame d’amicizia e una profonda fiducia. A Barrafranca, in provincia di Enna, San Giovanni Battista si celebrava tradizionalmente con pratiche diverse dalle classiche processioni. La tradizione barrere, infatti, è quella del comparatico. Si affida la propria amicizia al Santo (da qui deriva il carattere sacro del vincolo che assumono i due compari), stringendo un vincolo che rimane valido fino alla morte. Questa tradizione è conosciuta come “u cumpari e sangiuvanni“. Coloro che vogliono diventare compari si mettevano uno di fronte all’altro e ripetevano una particolare formula.

Fonti: Wikipedia e Radioluce.it.

Redazione