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PALERMO – La sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo ha confiscato il patrimonio di Giuseppe Ferdico, il “re dei detersivi”, in quanto ritenuto vicino al clan mafioso di San Lorenzo-Tommaso Natale. Beni immobili, mobili, quote di società, titoli e soldi per circa 450 milioni di euro diventano dunque di proprietà dello stato. Come scrive oggi il “Giornale di Sicilia”, Ferdico fu processato per concorso in associazione mafiosa e riciclaggio, ma venne assolto. L’assoluzione, però, non gli ha evitato le misure di prevenzione.

L’imprenditore del settore dei detersivi era stato assolto nel 2014 “perché il fatto non sussiste” dall’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. La richiesta di condanna del pm Gaetano Paci (8 anni) era arrivata dopo tre richieste di archiviazione e l’imputazione coatta. Contro Ferdico c’erano le dichiarazioni di alcuni pentiti tra cui i fratelli Stefano e Angelo Fontana che avevano detto di aver utilizzato le attività di Ferdico per ripulire 400 milioni di lire. Il nome dell’imprenditore compariva pure in alcuni pizzini sequestrati a Bernardo Provenzano e Salvatore Lo Piccolo: si faceva riferimento ad assunzioni e pagamenti. Tutte accuse ritenute dai legali generiche e non riscontrabili.

I beni del valore stimato in oltre 450 milioni di euro, che erano stati sequestrati nel 2012, consistono in sette società e relativi complessi aziendali, operanti nel settore della grande distribuzione di detersivi, prodotti per la casa e alimentari, situati a Palermo e a Carini, due terreni in località Cardillo di Palermo, 13 appartamenti a Carini e Palermo, un fabbricato in corso di costruzione a Carini e diverse disponibilità finanziarie.