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970646_684627921600587_2096353737_n“La Coturnice di Sicilia” è il tema di una mostra realizzata nell’ambito del progetto europeo LIFE+ “SICALECONS – Azioni urgenti per la conservazione della Coturnice di Sicilia, Alectoris graeca whitakeri Schiebel, 1934”, finalizzato alla salvaguardia e alla tutela di questo splendido e raro uccello. Nella mostra, oltre ad essere esposti , l’ecologia, la biologia e i principali fattori di minaccia della Coturnice di Sicilia, si illustrano le varie fasi del progetto, attraverso una serie di pannelli fotografici e didattici.

Il progetto è realizzato dal Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche, Chimiche e Farmaceutiche dell’Università di Palermo insieme ad altri importanti partners istituzionali quali il Dipartimento dell'agricoltura e il Dipartimento dello sviluppo rurale e territoriale dell’Assessorato Regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea della Regione Siciliana e l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale per la Sicilia

La mostra, a cura della Cooperativa Silene, rientra tra le azioni previste all’interno del progetto per sensibilizzare e far conoscere questo splendido animale, esclusivo della Sicilia, ai Siciliani

Real Casina di Caccia, Ficuzza (PA) 28/29/30 Marzo 2014, 
Orario visite: Venerdì e Sabato 9.00-13.00 e 14.00-16.00. Domenica 9:00-13:00 e 14:00 -19:00
Ingresso libero

La Coturnice di Sicilia è una sottospecie endemica presente esclusivamente in Sicilia. Appartiene all’ordine dei Galliformi, ha medie dimensioni (femmine circa 300 grammi, maschi intorno ai 600 grammi) e frequenta ambienti aperti con vegetazione bassa dove cerca attivamente semi e insetti di cui si nutre. Per buona parte dell’anno vive in gruppi dette brigate che si disgregano prima della stagione riproduttiva (febbraio-marzo) formando coppie territoriali. La deposizione delle uova, da 8 a 16, avviene in primavera su nidi mimetizzati fra anfratti di roccia o alla base di arbusti. I pulcini abbandonano il nido poco dopo la nascita e presentano un piumaggio color prugna che acquisirà la livrea adulta fra settembre e ottobre dopo la prima muta
La Coturnice di Sicilia era un tempo abbondante su tutto il territorio siciliano. Le descrizioni degli studiosi ci hanno restituito l’immagine di campagne dove numerose e comuni erano le brigate di questo uccello e perfino “nei mercati le coturnici si potevano acquistare a prezzi bassissimi”. È a partire dalla seconda metà del XX secolo che le popolazioni cominciarono a subire un lento e costante declino dovuto a diversi fattori come il bracconaggio, gli incendi e l’alterazione e la distruzione degli habitat idonei, che hanno finito col relegarla in poche aree, per lo più riserve e parchi naturali. Per questo motivo la Coturnice di Sicilia è stata a ragione inserita nella lista delle specie a priorità di tutela della Direttiva europea “Uccelli”.
Per impedirne l’estinzione definitiva il Dipartimento dell'agricoltura della Regione Siciliana e la Commissione Europea hanno stipulato una convenzione per la realizzazione di un articolato progetto di tutela denominato LIFE+ “SICALECONS – Azioni urgenti per la conservazione della Coturnice di Sicilia, Alectoris graeca whitakeri Schiebel, 1934” a cui hanno collaborato diversi enti pubblici quali il Dipartimento di Scienze e Tecnologie biologiche, chimiche e farmaceutiche dell’Università di Palermo, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale per la Sicilia e il Dipartimento dello sviluppo rurale e territoriale. L’area d’intervento designata è la Zona di Protezione Speciale “Monte Cofano, Capo San Vito e Monte Sparagio” sita in provincia di Trapani, tra i comuni di San Vito lo Capo, Castellammare del Golfo e Custonaci. All’interno di questo sito di importanza comunitaria si è proceduto sia a uno studio preliminare della popolazione di Coturnice di Sicilia presente e dei puntuali fattori di minaccia che a rilievi floristici e faunistici, studi genetici ed elaborazione di una cartografia tematica. Successivamente sono state realizzate azioni di miglioramento ambientale e rimozione o controllo dei principali fattori di minaccia (quali gli incendi e la popolazione di cinghiali) e contemporaneamente azioni dirette per incrementare la popolazione attraverso il rilascio di individui nati e allevati in apposite voliere.
Lo scopo della mostra è quello di far conoscere a un pubblico di non addetti ai lavori questo meraviglioso animale esclusivo della nostra isola e divulgare gli interventi fatti per la sua tutela consapevoli che senza un coinvolgimento diretto della popolazione ogni sforzo progettuale è vano.