Rosario Crocetta non si dimette. Il governatore della Regione Siciliana lo ha detto a chiare lettere ai microfoni di Radio 24: "Qualcuno ha capito male. Non mi dimetto manco per idea".
Parole forti quelle del presidente, che lancia il suo solito j'accuse:
Non posso dimettermi perché se lo facessi darei ragione ai miei carnefici, a quelli che hanno ordito un complotto verso un presidente che ha fatto denunce per miliardi di euro di truffe, che da sindaco ha contribuito all’arresto di centinaia di mafiosi, uno che è stato condannato a morte dalla mafia. Ho un dovere di fronte agli italiani: voglio capire se questa è una democrazia compiuta o no. Resto fino in fondo, se qualcuno mi vuole cacciare lo faccia ma se ne assuma la responsabilità di fronte alla storia. Se mi vuole cacciare lo faccia in modo istituzionale, ritiri la propria delegazione. Oppure presenti una mozione di sfiducia.
Messaggi al vetriolo anche all'Espresso, reo di aver pubblicato un articolo finito nell'occhio del ciclone:
In un Paese democratico chi decide se una persona è colpevole non può essere un giornale che magari non vuole ammettere una bufala soltanto per mantenere la reputazione. Se il Pd vuole partecipare al massacro di un innocente, allora vuol dire che non è in grado di tutelare le garanzie democratiche di questo paese. Io al Governo chiedo di istituire una Commissione d'inchiesta su questa vicenda.